Regia di Adrian Lyne vedi scheda film
Raramente mi accade di stroncare totalmente un film, poiché in ciascuno, fuorché quelli nati precipuamente per divertire o commuovere in modo grossolano il pubblico, cerco di scorgere del buono, quali che siano le recensioni altrui. Con siffatta attitudine mi sono approssimato a "9 settimane e 1/2": critiche feroci, burle, pochezza annunciata e così via. Mi dico: ma no, di certo qualcosa da salvare ci sarà, quantomeno sarà un 'opera sufficiente e, magari, col tempo lo ricorderò e lo apprezzerò maggiormente. Ebbene, mai potei sbagliarmi come accaduto in questa occasione. Punto primo: un film brutto, ma brutto davvero, e non mi spiego per quale motivo possa essere assurto al ruolo, indegno, di film "cult". Brutto brutto, con l'aggettivo ripetuto che fa tanto tendenza. Punto secondo: questa storia, benché tratta da un romanzo, per come è stata messa in scena non ha capo né coda. Non si capisce troppo bene che cosa animi e muova i protagonisti, quale entità imperscrutabile ne guidi le azioni, tutto è mescolato in un odioso intruglio di situazioni e comprtamenti incoerenti e indecifrabili. Punto terzo: questo dovrebbe essere un film erotico, o leggermente erotico, o che so io. In me non ha sortito effetto alcuno, Kim Basinger sembra rincoglionita un minuto sì e l'altro pure, Rourke ha due espressioni, una con lo sguardo a mezz'aria e l'altra con le mani tra le cosce dell'amica. E poi tutto è patinato, presuntuoso, il concetto di cinema non esiste, si tratta di un'ora e cinquanta minuti di spot pubblicitario montato male. Salverei soltanto una bella traccia della colonna sonora, completamente inadeguata al film in questione. O forse è soltanto il film a essere inadeguato e basta. Voto: 4
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