Regia di Adrian Lyne vedi scheda film
Un baluardo degli anni '80, questo film, eppure non è nemmeno una tale schifezza o sconcezza esasperata da meritare una simile, infamante nomea. Semplicemente, cade a pennello nell'epoca della stravaganza, dell'edonismo, dell'immagine patinata. E 'patinato' per eccellenza è l'erotismo di Nove settimane e 1/2: un misto fra la tecnica di approccio sessuale più diretto, esplicito ed una serie di raffinatezze visive, intriganti fino a snervare la Elizabeth interpretata da Kim Basinger (bella, ma non bravissima). Il ruolo maschile, duro in apparenza e fragile sotto la scorza di macho, è meglio rilevato da Mickey Rourke. Altro motivo per cui questa pellicola incarna gli anni '80 (oltre alla scelta di dipingere i protagonisti come belli, affermati nel lavoro, benestanti, fondamentalmente entrambi viveurs) è la presenza di una colonna sonora che include vari pezzi memorabili, primo fra tutti certamente quella You can leave your hat on che Joe Cocker sbraita - come solo lui sa fare - alimentando il pathos durante la scena del celebre spogliarello di Elizabeth/Basinger. Se la sostanza è scarsina ed il duo di protagonisti poco più che dignitoso, c'è però da dire che va apprezzato il finale realisticamente pessimista, nel quale la coppia si sgretola sotto il peso della materiale impossibilità di dare un nome ed una forma concreta al rapporto sviluppatosi nelle precedenti nove settimane e mezza. Particina per il secondo chitarrista dei Rolling Stones, Ron Wood. Una decina di anni dopo verrà tentato il 'colpaccio' del sequel, ma la Basinger si rifiuterà di prenderne parte e l'operazione, pur portata comunque a termine, fallirà. 5/10.
Una gallerista conosce un operatore di borsa, se ne invaghisce e comincia con lui una relazione di pura passione. L'uomo la soggioga con ogni tipo di provocazione, perversione, giochetto erotico, finchè lei - dopo 9 settimane e 1/2 - decide di troncare il rapporto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta