Regia di George Cukor vedi scheda film
"Gaslight" di George Cukor è il rifacimento di un film inglese del 1940 diretto da Thorold Dickinson con Anton Walbrook e Diana Wyniard, inedito in Italia, che una parte della critica ritiene superiore al remake americano. Io non posso fare il confronto tra i due film, mi limito a dire che Cukor ha realizzato un pregevole dramma psicologico in cadenza di thriller quasi hitchcockiano, ma sono rimasto molto infastidito dalla notizia che i capi della Mgm dell'epoca tentarono di distruggere le copie disponibili del film britannico, tipico esempio di arroganza dispotica americana. Comunque, questo secondo adattamento della piece di Patrick Hamilton è realizzato con la cura tipica di Cukor su una storia, a dire il vero piuttosto inverosimile sotto certi aspetti, di una donna circuita da un losco individuo e spinta ai limiti della follia con una serie di subdole manovre, mentre l'uomo cerca i gioielli della zia di lei che era stata ammazzata qualche anno prima. Il regista sceglie una mise en scene claustrofobica e oppressiva dove la fotografia di Joseph Ruttenberg è assai efficace nel creare un'atmosfera di sospetto e piuttosto morbosa; notevoli anche le sontuose scenografie che furono premiate con l'Oscar insieme all'interpretazione di Ingrid Bergman. L'attrice svedese sembra riprendere il personaggio del Dr. Jeckyll e mr. Hyde, dove subiva una persecuzione abbastanza simile, ed è qui al meglio delle sue possibilità, tanto da battere ai punti il pur bravo Charles Boyer nel ruolo del cattivo e un Joseph Cotten inserito per dare alla donna una seconda possibilità in amore alla fine, in maniera un po' forzata. Purtroppo, la sceneggiatura ci presenta in più occasioni situazioni non troppo credibili come il prologo in Italia e la Bergman si lascia convincere fin troppo facilmente ad andare a vivere in una casa che per lei dovrebbe essere il peggior posto al mondo, visto che era presente quando era stata uccisa la zia; se si è disposti a passare sopra a questi dettagli narrativi non troppo logici, il film è comunque un raffinato scavo nei meandri dell'animo umano servito da interpreti in stato di grazia. Da segnalare anche l'esordio di una giovanissima Angela Lansbury nella parte di una perfida donna di servizio, che completa un cast nel complesso notevole.
Voto 8/10
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