Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Dopo "La strada", Fellini prosegue il suo studio sulla condizione della donna in Italia, senza rinunciare ad un taglio neorealista. Realizza allora "Le notti di Cabiria", che è la storia della prostituta Maria. Quest'ultima è una donna maleducata e nervosa ma in fondo sensibile ed in perpetua ricerca di un uomo che le regali una vita decente, ma passa di delusione in delusione.
Il corpo piccolo ma forte, nervoso ed energico di Giulietta Masina si carica allora di tutte le sofferenze delle donne della sua generazione. Così ella diviene il volto di una donna incapace di vivere una vita sensata e costretta continuamente alla speranza che un uomo faccia qualcosa per tirarla fuori dal baratro e, nonostante le delusioni siano continue e costanti e lei arrivi ad odiare il genere maschile, continua a costringersi a questa speranza fino alla fine, perché ad essa non c'è alternativa. Ma non è solo la condizione della donna che si può leggere nel suo personaggio, in lei si possono vedere tutte le speranze, le disperazioni e la povertà del popolo (nel vero senso della parola) italiano appena uscito dalla guerra. Un popolo affamato ed impotente, costretto all'immobilità di fronte ad una classe dirigente benestante (l'episodio di Nazzari ne è la metafora) da cui dipende totalmente. Fellini riprende allora le feste di paese, le cerimonie religiose, i quartieri poveri e qualsiasi cosa rimandi a questo popolo piccolo e fragile e la sua macchina da presa sembra pregna di uno strano vigore quando si trova in mezzo a tutto ciò. Un vigore intinto di malinconia e pietà.
Le disgrazie di Cabiria si susseguono, ma ella continua ancora a sperare e sopravvive grazie a queste felicità illusorie quali: una fiera, una festa od una cerimonia religiosa. Non c'è scampo alla sua vita grama, ma essa (come tutti gli altri) può ritrovare rifugio in queste "oasi". Allora qual'è la morale del film? Vivere serenamente attaccandoci a queste illusioni oppure la vita non ha nessun senso e queste illusioni sono solo un modo per non guardare la realtà. Credo che la risposta debba darla la nostra coscienza.
La Masina è grandiosa nel rappresentare l'ambiguità del suo personaggio. Riesce ad essere perfettamente credibile e coerente, mostrandoci la corazza dura fatta di nervosismo e maleducazione di cui Cabiria si riveste per evitare di soffrire ancora a causa degli uomini e la dolcezza e la sensibilità che sopravvivono, nascoste, in fondo al suo animo.
Il finale è uno dei più toccanti che abbia mai visto.
Tabellino dei punteggi di Film Tv humor:1 ritmo:3 impegno:3 tensione:2
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