Regia di Robert Hiltzik vedi scheda film
Titolo di culto nel filone dello slasher americano che può vantare ben quattro seguiti dei quali l'ultimo (Return to Sleepaway Camp, 2008), girato come vero sequel, rappresenta anche la seconda e ultima regia di Robert Hiltzik. Eccezionale la piccola interprete Felissa Rose, destinata ad una lunga carriera (la rivedremo, a breve, in Terrifier 2).
La piccola Angela (Felissa Rose), in compagnia del cuginetto Ricky (Jonathan Tiersten), viene mandata in un campeggio estivo (Camp Arawak). Angela ha un carattere introverso, non parla e non socializza con gli altri ragazzi, finendo invece per essere al centro di ripetuti scherzi. Un cuoco che tenta di violentarla subisce una feroce aggressione, ed è solo il primo di una catena di delitti che gradualmente coinvolge gli ospiti del campo, sino ad un'agghiacciante rivelazione.
Nell'antefatto del film ambientato otto anni prima, nel 1975, ci vengono presentati John Baker e i suoi due figli, Angela e Peter. John è un omosessuale e si trova al lago in compagnia del suo amante: mentre sta risalendo dall'acqua con i bambini viene travolto da un motoscafo. Angela (in realtà si scoprirà essere Peter) sopravvive per essere data in custodia alla zia. Robert Hiltzik scrive, produce e dirige un low budget (circa 350.000 dollari) in parte ispirato da Venerdì 13 ma forte di un'idea originale (la tematica LGBT) e di uno sviluppo che si conclude con un colpo psicologico devastante. Privilegiando il gore allo splatter, ovvero offrendo poche ma realistiche immagini dei cadaveri, Hiltzik punta tutto sulla convincente interpretazione della piccola Felissa Rose (all'epoca davvero tredicenne), poi destinata ad una lunga carriera in b-movie dell'orrore anche come produttrice (circa 120 titoli come attrice ad oggi, tra i quali anche l'attesissimo Terrifier 2). Ne esce un film inquietante, molto ben costruito (qua e là alcuni indizi danno conto della rivelazione conclusiva) e ancor'oggi più interessante di molti horror recenti.
Sleepaway camp, nonostante abbia avuto un enorme successo diventando un titolo di riferimento nello slasher degli Anni '80, è rimasto ingiustamente inedito in Italia. Dopo tre sequel, nel 2003 Hiltzik decide di riprendere a mano la storia - esattamente dalla conclusione del primo film - dirigendo il quinto (e ad oggi ultimo) capitolo, Return to Sleepaway Camp, che per una serie di problemi durante la lavorazione viene rilasciato solo nel 2008. Dato il buon risultato che una volta tanto vede d'accordo critica e pubblico, non si capiscono le ragioni che hanno spinto Robert Hiltzik a non proseguire nell'attività di regista, fermandosi cioè a solo questo titolo e al suo seguito ufficiale (Return to Sleepaway Camp).
"Io sono te", sembra dire il piccolo Peter alla sorellina Angela
Sotto: locandine alternative
Sleepaway camp - La serie completa
- Sleepaway camp (Robert Hiltzik, 1983)
- Sleepaway camp II: unhappy campers (Michael A. Simpson, 1988)
- Sleepaway camp III: teenage wasteland (Michael A. Simpson, 1989)
- Sleepaway camp IV: the survivor (Jim Markovic, 1992 - 2002)
- Return to sleepaway camp (Robert Hiltzik, 2008)
"Lo stato androgino è lo stato umano completo, in cui i complementari, invece di opporsi, si equilibrano in modo ideale…Non si tralascerà di accostare la figura dell’Androgino al Rebis ermetico, costituito da un corpo con due teste, l’una maschile e l’altra femminile, che rappresentano l’essere reintegrato nella totalità delle potenzialità umane e naturali, pronto ad elevarsi verso gli stati superiori della manifestazione." (Jean Marc Vivenza)
Trailer
Sleepaway camp (Robert Hiltzik, 1983)
Sleepaway camp documentary
F.P. 25/04/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 84'36")
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