Regia di Mario Imperoli vedi scheda film
L'ultimo lavoro di Mario Imperoli, oscuro mestierante che ebbe il suo spazio nei prolifici anni Settanta nostrani (8 pellicole licenziate in 4 anni!), è questo Canne mozze, del quale il regista firma anche il soggetto e la sceneggiatura, quest'ultima insieme a Luigi Montefiori (che sarebbe poi George Eastman). Nonostante una trama leggermente più salda e avvincente rispetto a quelle dei suoi precedenti lavori - specie il simile Come cani arrabbiati, del 1976 -, ma complice sicuramente il ristretto budget a disposizione, nemmeno questa volta Imperoli riesce a consegnare al pubblico un prodotto di qualche valore; Canne mozze è il consueto affresco su un'Italia in mano alla malavita, quella appunto del genere poliziottesco sul grande schermo, ma anche dei realissimi anni di piombo allora in corso, realizzato però con mano maldestra: in particolare l'azione, che dovrebbe essere il fulcro dell'intero lavoro, è diretta in maniera evidentemente approssimativa. Il cast è apprezzabile: al protagonista Antonio Sabato si affiancano Attilio Dottesio, John Richardson e i meno noti Ritza Brown e Jean-Pierre Sabagh. Musiche originali (poche e non molto incisive) di Manuel De Sica. 2/10.
Il fratello di un mafioso viene ucciso; il criminale evade per potersi vendicare. Braccato dalle forze dell'ordine, ripara in una villetta apparentemente vuota; in realtà stanno per arrivare i proprietari, marito e moglie.
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