Regia di Jonathan Liebesman vedi scheda film
Anche se la critica l'aveva stroncato di netto,il remake di "Scontro di titani" ( che aveva sostituito il "di" con "tra",nella nuova versione) ha avuto onorevoli risultati commerciali: quasi mezzo miliardo di dollari entrati nelle casse della Warner a fronte di un budget importante,125 milioni .Però,seppure era già stata praticamente annunciata la terza avventura di Perseo,gli introiti del sequel non hanno soddisfatto i produttori.I 150 milioni di dollari spesi per realizzarlo,hanno fruttato il doppio a livello mondiale,ma nel cinema,se non si incassa tre volte quanto si è speso,soprattutto se i costi sono stati alti,non si considera un titolo un successo vero e proprio.Perlomeno non da prolungare una serie.Questa volta,dopo aver affrontato le creature mitologiche presenti anche nell'originale del 1981,Perseo si è ritirato a vita ordinaria,ha avuto un figlio,è rimasto vedovo,e fa umilmente il pescatore:ma non è semplice essere figli di Zeus,e voler stare in disparte.Infatti,un complotto tra dei imprigiona il dio del fulmine e elimina Poseidone:Ares vuole il potere,e cerca di distruggere il pericoloso suo vago congiunto,Perseo appunto (anche se nella mitologia classica non risulta che i tanti figli di Zeus e una mortale avessero le stesse facoltà di coloro che dimoravano nell'Olimpo...),e allora via a simil-chimere,ciclopi,il Minotauro,e la resurrezione di Crono,una massa lavica enorme e antropomorfa,con l'eroe spalleggiato da Andromeda,regnante guerriera,il figlio di Poseidone e Pegaso,il cavallo alato.La pecca maggiore di questo kolossal è una regia sbilenca,affidata a Jonathan Liebesman e perlopiù insulsa,che nelle scene d'azione confonde lo sguardo,senza definire granchè quel che accade sullo schermo,i dialoghi sono a fior di ridicolo,e le prestazioni attoriali sono,oltre la chioma più lunga di Worthington,vere e proprie marchette di tutti gli attori britannici scelti per il cast,da Neeson a Nighy,passando per Fiennes.Quella spettacolarità che potenzialmente la pellicola avrebbe viene mortificata da un'assenza di dimensione fantastica vera e propria,che,considerato che si parla di epica,è una falla aperta nella riuscita dell'operazione.
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