Regia di Jonathan Liebesman vedi scheda film
Seguito di “Scontro tra titani” arrivato rapidamente in virtù del successo (per lo più di pubblico) di quest’ultimo e con un cambio in cabina di regia, dentro Jonathan Liebesman (certo non fenomeno) fuori Louis LeTerrier, mentre rimane invariato il protagonista (Sam Worthington) e così vale pure per gli stessi dei (Liam Neeson e Ralph Fiennes).
Perseo (Sam Worthington) si è da anni ritirato a vita privata pensando solo ad allevare il figlioletto quando un nuovo immane pericolo si presenta alla (sua) porta.
Infatti gli dei sono indeboliti dalla mancanza di devozione terrena e Ares (Edgar Ramirez), sfruttando la situazione venutasi a creare, cerca vendetta facendo di tutto per far ritornare in vita il terribile Kronos.
Toccherà ancora a Perseo tornare in battaglia, coadiuvato da Andromeda (Rosamund Pike) e Agenore (Toby Kebbell).
Rispetto al primo capitolo si registrano meno pacchianerie (nota molto positiva) ed anche un andamento più disordinato (nota negativa), mentre purtroppo rimane predominante una visione che non riesce (non vuole?) trovare quasi mai un respiro epico adeguato ad una trama che richiama in causa personaggi come Zeus, Ade, Andromeda ed altri ancora.
Certo non si sta tranquilli un attimo, e quindi sul versante action (ed effettistica) c’è di che vedere, ma l’insieme stenta ad amalgamarsi e quindi l’equilibrio risulta essere per lo più flebile e precario.
Anche l’evoluzione di Perseo, che passa da prenderle di santa ragione ad avere la meglio (per capirlo non serviva certo vedere il film), non ha un’evoluzione convincente.
Rimangono quindi una serie di creature mostruose, su tutte il gigantesco Kronos (che a tutti gli effetti prende il posto del Kraken), ed un ritmo accelerato, con i tipici pro e contro del caso, per un film che alla resa dei conti non riesce ad andare oltre i risultati del primo, risultando spedito, ma anche troppo superficiale nel (non) dar lustro a personaggi ed emotività.
Insomma la mitologia porta soldi (più di 300 milioni di dollari worldwide), ma se la passa un gran male in quel di Hollywood di oggi che in questo (e non solo) caso investe tanto, ma si limita troppo alla cura degli effetti speciali (rispetto al primo è sfruttato un po’ meglio Ralph Fiennes, ma siamo ancora sotto i limiti minimi accettabili).
A mezzo servizio.
Rispetto al suo predecessore (Louis LeTerrier) migliora qualcosa, ma perde in altri aspetti.
In ogni caso, viste alcune sue ultime opere ("World invasion" su tutte), fa intravedere qualcosa di dignitoso, pur rimanendo sempre troppo lontano dall'epica che, trattando argomenti del genere, dovrebbe avere ben più risalto.
Meglio rispetto alla maggior delle sue (spesso insipide) interpretazioni.
Certo il fatto che il tema rimanga prevalentemente concentrato sull'azione e poco sul resto lo facilita non poco.
Più che sufficiente.
Il suo personaggio rispetto al primo capitolo se la passa molto meglio, ma il mito di Zeus rimane in altri lidi.
Sprecato (lui e il personaggio).
Un attore di rara bravura come lui in un film sviluppato in questo modo rimane uno spreco da denuncia.
Così anche quando potrebbe far prevalere il suo peso espressivo risulta più che altro fuori luogo.
Peccato.
Di certo non passa inosservata, ma non può far valere la sua intensità di donna (ed attrice).
Comunque sufficiente.
Poco spazio per lui e senza acuti degni del suo potenziale.
Scompare dalla scena precocemente.
A lui il compito di smorzare di tanto in tanto i toni fin troppo seriosi.
Ci riesce solo in parte.
Costretto a far prevalere il fisico al talento.
Sufficiente.
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