Regia di Alberto Cavallone vedi scheda film
Pat una donna particolare è uno sgangherato porno 'alla Cavallone', che quasi in contemporanea girò l'ancora più assurdo Il nano erotico (noto anche come Baby sitter). Probabilmente non avendo molte alternative, il regista milanese si ritrovò in questa fase decadente (e finale) della sua carriera a dover accettare un po' di tutto; approdò quindi anche alla pornografia senza mezzi termini, dopo aver realizzato alcune pellicole 'semplicemente' erotiche. In questa pellicola l'attrattiva principale è la 'donna particolare' del titolo, un transessuale decisamente femminile che riesce a farsi credere una donna dal protagonista fino al momento dell'accoppiamento, quando l'uomo, messo di fronte ai fatti, non può che constatare che la vita è fatta così, non si può sempre avere tutto e quindi ci si può anche provare ad adattare, per una volta. Che è un po' la morale dello stesso regista nell'accettare lavori di questo infimo livello. Nella storia, scritta sempre da Cavallone sotto lo pseudonimo di Baron Corvo (nome accreditato anche per la regia), compare anche Petit Loup, il nano voyeur che rivestirà un ruolo molto simile nel coevo Il nano erotico, nel quale come si può facilmente intuire avrà però la parte centrale della trama. Anche se 'trama', va riconosciuto, è una parola troppo grossa per entrambe le pellicole. Nei novanta minuti di film prevale la fellatio, ma nel finale, per la gioia degli spettatori curiosoni, la 'strana coppia' uomo/trans va felicemente incontro all'amore carnale in senso stretto. Tante bizzarrie nella storia - è pur sempre Cavallone - ma il film è comunque uno squallidissimo porno. 1/10.
Sul set di un film pornografico, che vede fra i protagonisti anche un transessuale e un nano guardone, si verificano a ripetzione strane morti.
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