Regia di Rania Attieh, Daniel Garcia vedi scheda film
TFF 2011 - Concorso.
Quando Gianni Amelio presenta la coppia di registi, premette e sottolinea la giovane eta' dei due ragazzi libanesi (uomo e donna) che presentano in sala la loro opera d'esordio. Loro, timidi e quasi pudichi, minimizzano dicendo di non essere poi cosi' giovani come sembra, e precisano che il film e' stato portato a termine con risparmi personali e senza troupe, avendo loro due svolto ogni tipo di mansione tecnico pratica. Di fronte ad una dichiarazione del genere fare appunti o permettersi di fare i sofisticati nei confronti della loro opera fa assumere il ruolo di sicari contro la croce rossa. Il film poi, lievissimo per trama e situazioni, ha il merito di concentrarsi sul carattere burbero ed involontariamente comico del protagonista, un quarantenne bamboccione pasticciere che vive con l'anziana madre, dorme addirittura in camera con lei, non ha amicizie ma solo superficiali conoscenze legate all'attivita' commerciale. Quando anche la madre riesce a trovare un pretesto per fuggire almeno per un po' di tempo dal figlio pressante e poco indipendente, questi si ritrova spiazzato, costretto a cercare di coltivarsi meglio che puo' le superficiali amicizie di cui gode: un bimbo vicino di casa, a cui fino ad ora riservava solo sgridate per la molestia di pallonate a danno del giardino, una prostituta con cui scambiia piu' che altro messaggi via fono, una domestica etiope che non comprende il libanese e che fugge appena se ne presenta l'occasione. Al protagonista non restera' che ricorrere al piu' banale ed inespressivo degli animali da compagnia. Piccolo, piccolissimo, quasi evanescente, ma per questo a tratti brillante e spassoso.
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