Trama
Milan (Paolo Triestino) è un immigrato bielorusso arrivato a Roma con il sogno di poter cambiare vita ma, non potendo sfruttare la sua laurea in ingegneria, trova lavoro come finto centurione, davanti al Colosseo e alle prese con la folla dei turisti con cui si fa fotografare. Il suo datore di lavoro è Sergio (Nicola Pistoia), un ex stuntman e sedicente invalido che si dà da fare con mille lavori fantasiosi pur di racimolare qualche soldo e che condivide casa con la sorella Maria (Elisabetta De Vito), operatrice di una hotline. Poiché la concorrenza davanti al Colosseo si fa sempre più dura, Milan escogita un piano per sbaragliare tutti quanti e, ricorrendo ai suoi studi universitari, costruisce una vera biga con cui attrarre più clienti possibili.
Approfondimento
BENUR: CENTURIONI E IMMIGRATI, MISERIE DELLA ROMA MODERNA
Con alle spalle l'apprezzato esordio al cinema con Mater Natura, Massimo Andrei torna alla regia di un film dopo essersi dedicato alla sua carriera da attore e di regista per il teatro e la televisione. Benur, il cui titolo fa il verso al ben più noto Ben Hur cinematografico, racconta con il sorriso di tre miserie che si incontrano sullo sfondo dei "centurioni" romani. Così Andrei descrive il suo lavoro in occasione della presentazione in concorso nella sezione Prospettive Italia del Festival internazionale del cinema di Roma 2012: «La miseria non fa ridere quasi mai, ma ho cercato di raccontarla mantenendo il tono esilarante ereditato dalla commedia teatrale da cui hai origine questa vicenda.
Non volevo che ci fossero le tinte fosche e losche dell’insediamento di un immigrato ai margini della nostra comunità, ma che ci fossero musica e colori vivaci per raccontare il mondo del finto benessere raggiunto da chi sfrutta: un mondo che alla prima occasione non rinuncia a costosi Suv. Non volevo perdere quella comicità che scaturisce dalla mancanza totale dei mezzi, da quella miseria estrema che porta i protagonisti di questa storia a fare qualsiasi cosa pur di farcela, anche travestirsi da centurione e girare in biga per una Roma trafficata, e quindi, pensavo, con la dovuta modestia, alle atmosfere del primo atto di Miseria e nobiltà con Totò, nell’immaginare i miei fantastici disperati. È proprio nel raccontare l’arte dell’arrangiarsi nella sua forma più bizzarra, che si evidenzia l’entusiasmo che il nostro bielorusso porta nel rassegnato e sfinito mondo dei suoi “padroni”.
Il tutto senza i toni tristi e amari che il plot vorrebbe, ma tradendo le tipiche tinte del dolore e della miseria e narrando con colori e musiche pop-olari un mondo che nonostante le privazioni, non rinuncia a schermi al plasma, prontomoda e accessori pseudogriffati, incerate verdeacido e costose BMW.
Infine Roma, protagonista anche lei di questa storia: la Roma costruita per il popolo di 2000 anni fa e la Roma costruita per il popolo di oggi e cioè il Colosseo, edificato per ospitare spettacoli popolari, una Roma A come Archeologica, e i palazzoni di cemento armato della periferia romana, fatta di appartamenti pressati uno sull’altro, dove vivono i nuovi poveri, quelli che hanno perduto tutto in questi anni e i poveri di sempre, quelli che non hanno avuto mai niente. Evitando completamente la Roma papale, quella umbertina, quella del Ventennio e quella residenziale, solo la Roma archeologica e quella dell’estrema periferia, cioè la A e la Z fanno da sfondo a questa storia di tre comiche disperazioni».
Note
L'adattamento cinematografico dell'omonima piece teatrale di Gianni Clementi è un diluvio di caratteristi e battute, qualcuna un po’ scaduta, come la sorella di Sergio che sbarca il lunario sospirando alla hot line mentre piega i calzini. Scorciatoie comiche di improbabili inseguimenti sulla biga e finale addolcito, che comunque non tradisce la prova da mattatori di Nicola Pistoia e Paolo Triestino, né lo spirito popolare di un probabile cult. Almeno dentro il Grande raccordo anulare.
Trailer
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Commenti (1) vedi tutti
Qual'e' il senso di questa Pellicola ??!! … Altro non ho d'aggiungere !!! voto.0.
commento di chribio1