Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
non del tutto risolto, con qualche momento di fiacca nella seconda parte (che segue peraltro una prima parte ricca di invenzioni sfolgoranti), l'ultimo film degno di nota dei fratelli toscani soffre di una certa frammentarieta', oltre che di eccessi di sceneggiatura. Ma i pochi difetti sono elegantemente superati dai molti pregi: oltre all'inventiva figurativa e simbolica, alla fotografia e alle musiche notevoli, agli interpreti all'altezza, alla fluidita' nei movimenti di macchina, il plauso ai Taviani va fatto per il loro sguardo infantile, memoristico, fiabesco e quasi onirico su un fatto atroce (e a tratti grottesco) come la guerra civile, fratricida, tra "paesani", tra persone che si conoscono tutte tra di loro. Poesia e violenza; sogni e incubi; fiaba e realta': la miscela riesce quasi del tutto ai Taviani. Rilevante il sottotesto erotico/privato della vicenda, che coinvolge personaggi di tutte le eta'
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