Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
La notte di san Lorenzo non sarà forse la Terra trema o Otto e 1/2, ma rimane un titolo importante nel nostro cinema, per il particolare punto di vista e la vitalità con i quali si tocca un episodio cruciale della nostra storia recente: la guerra fratricida italiana durante il secondo conflitto mondiale. Il ricordo di una donna di San Martino (San Miniato) con gli occhi e il cuore della bambina che fu, la cui memoria colma di gesti e parole, fatti e fatterelli, suggestioni e ingenuità, eventi e drammi, colori e ombre, s'abbandona ora ai guizzi della favola, ora alla soffertà realtà dei fatti storici. I volti e le figure dei paesani, l'accavallarsi di attimi concitati e sereni, gli scoppi delle bombe, le battaglie nel grano, gli alberi dei boschi, tutto viene rievocato con tinte mitiche e dense di coinvolgimento, che la regia dei fratelli Taviani esprime, a volte, con sfocature e una resa carica, pastosa della fotografia, plasmando immagini dal tono impressionista. Contrariamente a quanto afferma Mereghetti, il film riesce a non cadere nella retorica, e ad amalgamare ottimamente il sentimento e il punto di vista dell'ingenuità pura con la crudezza e la concretezza della realtà storica.
Tre stelle che intendo come più che buono.
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