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Royal Affair

Regia di Nikolaj Arcel vedi scheda film

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La recensione su Royal Affair

di lino99
7 stelle

Una storia d'amore importante per la Gran Bretagna

Essere la principessa della Gran Bretagna nel XVIII secolo (e non solo) non vuol dire vivere nel migliore dei modi possibile; infatti Carolina Matilde, appena quindicenne, è costretta a sposare Christian VII, principe di Danimarca, per ovviare ad un accordo tra le due nazioni. Come se non bastasse quest'obbligo, la fanciulla deve subire tutte le insolenze del consorte, che non ci pensa due volte a dire quello che pensa e a esplodere in pubblico ed è oltretutto una marionetta tra le mani del consiglio regio, ancora poco influenzato dal coevo Illuminismo, capace negli altri stati di modificare le mentalità a discapito del clero. Deve infine passare delle giornate noiose, prevalentemente sul letto, o per rilassarsi o per attuare i freddi doveri coniugali. A rompere la monotonia delle sue giornate ci pensa il nuovo medico di corte, tedesco serio e professionale, che pian piano si innamorerà di lei e avvierà inoltre un cambiamento del governo. Una storia come tante, in un periodo di rinascita e di svolte, che però ha trasmesso il dovere di portarlo sul grande schermo grazie al carattere innovatore introdotto da Christian, ispirato dal medico, e poi consolidatosi con le riforme del figlio Friedrich a vantaggio del popolo e dei contadini, non più considerati come servi nei confronti dello stato.  Questo "intrigo reale" è gestito in maniera eccellente dal regista Nikolaj Arcel, elegante e schietto, arricchito da una limpida fotografia e da costumi perfetti. Il comparto tecnico è accompagnato da un cast artistico di prim'ordine, composto dalla splendida Alicia Vikander, famosa per "The Danish Girl" e "Ex Machina"; da Mads Mikkelsen, austero nell'interpretare un personaggio che non è esente dalle tipiche caratterizzazioni dell'uomo colto e che si mantiene il più lontano possibile dalla religione, ma che in questa pellicola mostra soprattutto il lato umano; ma specialmente Mikkel Boe Folsgaard, attore meno famoso della Vikander e di "Hannibal" ma che qui mi ha partcolarmente colpito, data la sua interpretazione fuori dagli schemi e pazza al tempo giusto. Il film ha ricevuto la nomination agli Oscar 2013 come "Miglior Film Straniero" e tra i produttori esecutivi c'è Lars Von Trier. Di lunga durata, ma abbastanza scorrevole, anche se non mancano momenti morti imprescindibili in questo genere. Una storia d'amore interessante e un contesto storico altrettanto importante. Merita assolutamente una visione, poiché vediamo le pulsioni umane e le passioni trasportate indietro di qualche secolo e, alla fine, sempre uguali.

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