Regia di John Huston vedi scheda film
Da un dramma di Tennessee Williams,che negli anni Sessanta fu grimaldello per indagare passioni segrete,turbe varie e sessualità irrequiete, John Huston trasse nel '64 questo film,con un cast di alto livello. Come gli accadde più di una volta in carriera, l'autore fece ammattire i produttori, visto che traccheggiava nel concludere le riprese perchè, come per il successivo "L'agente speciale Mackintosh", si era trovato talmente bene nella location di Acapulco che non voleva finire il girato. L'ex prete Richard Burton, che in sequenza d'apertura esprime la propria crisi morale,religiosa ed esistenziale ai fedeli che fuggono scandalizzati, si ritrova in un Messico caldo climaticamente,ma pieno di bollori sotto pelle in cui chi viene dall'esterno cade in tentazioni soffocate altrimenti. Intorno all'uomo,incapace di vivere appieno le la propria vita sessuale,vibra un girotondo di donne propositive e simboleggianti ognuna un eros e un indirizzo sentimentale,dalla giovanissima Sue Lyon(ancora più bella che in "Lolita") al ghiaccio bollente di Deborah Kerr,per giungere alla sensualità matura di un'Ava Gardner stupenda.E proprio colei definita "l'animale più bello del mondo" dà una prova di interprete straordinaria,donna apparentemente perduta che in realtà ha un animo raro, nella scena(per l'epoca fortissima,trasgressiva) in cui si offre ai due ragazzi sul bagnasciuga ma poi fugge in preda a un turbamento sentimentale è ad uno dei suoi apici di attrice,mentre Burton è sì valido,ma rispetto alle donne perde il confronto in verità e resa.La mossa migliore di Huston è l'aver messo nei ruoli attori che parzialmente possano mettere del proprio vissuto,assimilando molto dei propri personaggi senza apparente sforzo:il finale a modo suo lieto è quasi da commedia adulta, e dopo i tormenti mostrati prima, alleggerisce non di poco la visione.
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