Regia di John Sturges vedi scheda film
Dopo la liberazione di Mussolini dalla prigionia sul Gran Sasso nel 1943, Adolf Hitler ordina al colonnello Radl (Robert Duvall) di studiare un piano per rapire Winston Churchill e condurlo in Germania al fine di negoziare un accordo con gli Alleati. Il colonnello Radl invia quindi in Inghilterra un commando di uomini efficentissimi capeggiati dal colonnello Kurt Steiner (Michael Caine) e da Liam Devlin (Donald Sutherland), agente dell'IRA autoesiliatosi in Germania.
Al suo ultimo film John Sturges (si, quello de "I magnifici sette" e "La grande fuga") ritrova la mano felice che sembrava aver perduto da almeno una decina d'anni, e sforna un thriller bellico spettacolare e coinvolgente, che, nonostante la lunga durata (due ore e un quarto, considerando anche i dodici minuti presenti della versione originale e tagliati in quella italiana dell'epoca), mantiene intatta la tensione fino alla fine.
Non sono in grado di affermare se la pellicola sia fedele o meno al romanzo da cui è tratta, ovvero l'omonimo best seller di Jack Higgins (che non ho letto); quel che è certo è che la sceneggiatura di Tom Mankiewicz, nonostante alcune imperfezioni, è scritta in maniera intelligente ed è molto accurata nel tratteggio dei personaggi. E, evento piuttosto singolare all'interno dei film bellici americani del periodo, il punto di vista adottato è quello di un gruppo di combattenti tedeschi, ritratti come nemici valorosi e leali, seppure implacabili. Invece quasi tutti gli americani rappresentati fanno una ben magra figura (vedi il colonnello interpretato da Larry Hagman). Anche se, bisogna dire, che per renderci simpatici i protagonisti, la sceneggiatura ricorre all'espediente del tentato salvataggio iniziale della ragazza ebrea da parte di Steiner, che nell'economia della pellicola risulta alquanto artificioso e poco credibile. Al di là di tutte queste considerazioni, la regia di Sturges è ottima e le sequenze d'azione coreografate con mano sicura (vedi ad esempio l'attacco alla chiesa), nella migliore tradizione del genere.
All'interno di un cast ricco e assolutamente all'altezza, meritano una menzione speciale Donald Sutherland nei panni del vulcanico e ironico Liam Devlin, cui sono assegnate le battute migliori del film, e Robert Duvall, memorabile nei panni del colonnello Radl, figura tragica che appare destinata alla sconfitta fin dall'inizio.
Scenografie ed ambientazioni suggestive, ben riprese dalla fotografia di Anthony B. Richmond, montaggio di Anne V. Coates (premio Oscar per "Lawrence d'Arabia"), musche di Lalo Schifrin. Un degno commiato per Sturges, nonché un classico del genere, che non sfigura affatto accanto a pellicole quali "I cannoni di Navarone", "Quella sporca dozzina" o "Dove osano le aquile".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta