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Tormenti - Film Disegnato

Regia di Filiberto Scarpelli vedi scheda film

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La recensione su Tormenti - Film Disegnato

di OGM
8 stelle

Attenzione, questo non è un cartone animato. È l’ultimo messaggio, polemico nei confronti della filmografia contemporanea, lanciato dal grande Furio Scarpelli, poco prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2010. Di concerto col figlio Giacomo ed il nipote Filiberto, l’indimenticabile maestro della commedia all’italiana ha voluto lasciarci in eredità quest’opera postuma, parlata e disegnata, per ribadire il ruolo dominante della narrazione nell’arte cinematografica: una centralità che, a suo avviso, autori e spettatori avrebbero perso di vista, preferendole la fatua suggestione dei trucchi, dei costumi, degli effetti speciali. Ciò che maggiormente importa è invece la storia, e il modo in cui la si racconta. Voci ed immagini sono espressioni di concetti, intorno a cui si sviluppano le situazioni. Sono suoni il cui significato è prodotto dal contrasto tra gli accenti, sono colori che si esprimono attraverso le loro sfumature: elementi letterari che possiedono una propria autonoma ricchezza linguistica, e possono a fare a meno della funzione amalgamante dell’azione. Il ritmo poetico sostituisce il dinamismo coreografico.  Basta infatti il  ritratto di un volto, anche privo di movimento, per riassumere uno stato d’animo. Il quadro si completa con un paesaggio, da inserire sullo sfondo:  c’è sempre e comunque bisogno di uno scenario a cui sovrapporre la figura umana, perché la rappresentazione della realtà è impossibile in assenza di un contesto, di un luogo, di un’epoca storica, di un momento della giornata.  Il triangolo amoroso tra la giovane Lolli, l’avvocato Rinaldo Maria Bonci Pavonazzi e l’ex pugile Mario Marchetti si svolge nella Roma della metà degli anni trenta, all’ombra di un fascismo che, più che un fenomeno politico, sembra una remota fantasia carnevalesca, abitante nei sogni del popolo e nella vanità di pochi privilegiati. Il presente, per la gente comune, non è fatto di proclami ideologici, bensì di emozioni vissute istante per istante, mentre la coscienza si contorce nei dubbi esistenziali e nelle piccole miserie che accompagnano la quotidiana lotta contro l’infelicità. Amarsi oppure odiarsi, desiderarsi o respingersi, essere amici o nemici sono i fondamentali dilemmi che, nelle vicissitudini individuali, si frammentano in tante briciole di tormento, che confondono la mente e il cuore, mentre intrecciano, e poi fatalmente spezzano, i legami sentimentali. Tutte le idee, anche le più sentite, si lasciano strapazzare dall’insicurezza fino a disperdersi nella follia: e le sagome di carta che, in questo film, fluttuano attraverso lo schermo restando rigide nella loro posa attonita, sono come i singoli pensieri che, immobili, volano via, aggrappati agli attimi, prima di aver potuto produrre nuove scoperte. Questa storia si presenta, soprattutto sul piano visivo, come un mulinello di incertezze, soggette alla forza centrifuga di un disorientamento che progressivamente allontana i personaggi dalla verità, per proiettarli nelle mille direzioni del caos. Qualcuno si consegnerà deliberatamente al delirio, qualcun altro si lascerà trascinare dall’ebbrezza dell’utopia, qualcun altro, ancora, si abbandonerà allo scetticismo universale di chi non crede più né negli uomini, né nei loro ideali di progresso.  Intanto, fino a quel punto, dentro le loro vite, molto sarà accaduto, unicamente per costruire la strada verso un finale  inconcludente, in cui si tutti si ritroveranno soli ed incompresi, e tutto risulterà irrimediabilmente vano.

 

I disegni di Tormenti sono opera di Furio Scarpelli, e sono raccolti in una graphic novel prodotta in contemporanea col film.

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