Regia di Francesco Del Grosso vedi scheda film
Il 30 maggio 1984 la Roma perse ai rigori la finale di coppa dei campioni, giocata all'Olimpico contro il Liverpool. A dieci anni esatti di distanza, proprio nello stesso giorno, Agostino Di Bartolomei, che di quella squadra era stato il capitano, si suicidò con una revolverata al cuore. Il bel documentario di Francesco Del Grosso ricostruisce la vicenda - umana prima ancora che calcistica - di quel campione atipico, riservato e silenzioso, lontanissimo dal cliché dello sportivo consegnato al divismo. In una rigorosa ricostruzione cronologica che rievoca anche gli anni della (discussa) cessione al Milan e del trasferimento alla Salernitana a fine carriera, il film si serve di testimonianze di pregio (incredibile il contegno e la lucidità della moglie Marisa e del figlio Luca, oggi schieratissimo contro le armi) e di un found footage che ritrae "Ago" con un understantement continuo, persino quando si tratta di festeggiare il secondo scudetto negli spogliatoi, dove il capitano rimane serissimo tra l'intervista di Galeazzi e i frizzi dei compagni di squadra. Un ritaglio che, da solo, è capace di spiegare un'intera esistenza.
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