Regia di Raoul Ruiz vedi scheda film
Non è una delle migliori prove di Raoul Ruiz. Ferme restando le qualità tecniche ed estetiche evocate nella scheda, “Les âmes fortes” risente forse della sua matrice letteraria (confesso di non aver letto il libro). E’ lento nelle descrizioni di luoghi, ambienti e personaggi, ha bisogno della voce fuori campo per descrivere sentimenti difficili da rendere nel linguaggio cinematografico. Il ritratto della protagonista risulta nondimeno convincente, grazie alla buona prova recitativa di Laetitia Casta, abile nel confezionare una figura dall’ambiguità impenetrabile, decisa nei suoi intenti, anche se apparentemente debole. Sembra trascinata da eventi drammatici, ma riesce sempre a dominarli, ad uscirne illesa e a trarne vantaggio. Il singolare processo cui la sottopongono le sue coetanee testimoni dei fatti non ha una spiegazione, pare più un pretesto narrativo che una necessità del racconto. Un contributo a salvare il film dalla noia è offerto dalle autorevoli prestazioni di due co-protagonisti, Arielle Dombasle nel ruolo di Madame Numance e John Malkovich in quello dello sfortunato marito. Nei momenti che le vede contrapposte, la Dombasle riesce a rubare la scena alla protagonista. Il suo personaggio è più nitido, veramente debole e soggiogata dalla passione, ingenua nel rovinare se stessa e il malcapitato coniuge. Quest’ultimo è interpretato da John Malkovich, impeccabile nell’esprimere la sua devozione e tenero nel soccombere per cieco amore, espresso con sottile accento inglese. Decisamente sotto la media la recitazione di Frédéric Diefenthal, che sembra uscito da una fiction televisiva.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta