Regia di Antonietta De Lillo, Massimo Gaudioso, Elisabetta Lodoli, Gloria Malatesta, Giovanni Piperno, Stefano Rulli, Marco Turco vedi scheda film
Primo film italiano partecipato. Ovvero composto da eterogenei svolgimenti sul tema proposto da una quindicina di cineasti, orchestrati in unico montaggio da Antonietta De Lillo con l’aiuto dei Botrugno e Coluccini di Et in terra pax. Un’indagine su un rito collettivo irrinunciabile, su una festività - vuoi per credo religioso, vuoi per abitudine pagana - fortemente radicata: il Natale. L’occhio è molteplice, mira a descrivere lo stato delle cose in un accumulo di punti di vista che sfaccetti la realtà: interviste che fotografano luoghi e testimoniano comportamenti (le strade e dunque cittadini e città; gli aereoporti, le ferrovie e dunque lo stato delle migrazioni, la geografia degli affetti), monologhi su un dì di festa declinato al presente e al passato (il dialogo con Piera degli Esposti, a cura di Marcello Garofalo), squarci di cinema prossimo nostro (i filmati familiari di oggi e quelli di ieri, dall’archivio Home Movies), stralci di Il loro Natale (il documentario di Gaetano di Vaio), segmenti di culti del Web (Willwoosh, Simon’s Cat). Un documento storico e antropologico su un Italia festiva al tempo della crisi e all’epoca dei nuovi media: qui si sposa il nuovo linguaggio della comunicazione, la pluralità dello sguardo e la disomogeneità dei formati, si eclissa l’aura autoriale dietro un processo artistico democratico, si fa della frammentarietà virtù. Bisogna abituarsi. Fugace in sala, in dvd per MtO (e in allegato a “duellanti”), in streaming su www.ownair.it.
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