Regia di Werner Herzog vedi scheda film
herzog con la sua telecamera si mette alle calcagna di una processione religiosa con uomini minacciosamente e inquietantemente vestiti di viola o nero e molti pure incappucciati, dove su questi grandi carri, depongono un gesù simil umano, dalla croce. carri dove la madonna è incorniciata di fiori e specchi come il dio del sole degli antichi guatemaltechi. poi si sposta a san andres, dove specifica durante la dittatura, ci fu uno dei più gravi massacri, e ci porta nella cappella di san simone dove bambolette del dio maya maximon vestito come un ricco possidente terriero spagnolo, vengono onorate dai fedeli con riti bagnati da acqua sputata dai santoni addosso ai fedeli venuti lì per farsi purificare(credo). giusto di fianco all'altare del dio maximon, sta una nicchia con dentro la statua del cristiano san simone, ossia il dio maximon assimilato dalla chiesa cattolica. herzog realizza un breve documentario dove senza parlare, ma con didascalie, ci informa dei fatti che accadono in quel momento, senza intervenire. in una delle sequenze riprese, i lavoranti trasportano immani carichi che come nel mito di sisifo, non avranno mai fine. non faranno altro fino alla loro fine. un carico che il popolo guatemalteco forse non ha ancora finito di sopportare dalla conquista da parte degli spagnoli. ed è forse per questo che si gettano così forsennatamente nel culto religioso, commistionato dalla dittatura cattolica, fumando spasmodicamente enormi sigari e facendo abluzioni nel fumo e nell'acqua sputata loro addosso.
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