Regia di Anatole Litvak vedi scheda film
Il film parte dall'assunto che un delitto (su civili inermi) è sempre un delitto, anche se effettuato in guerra...ricordiamo la strage di Mi Lai (Vietnam 1969) e di Srebrenica (1995), tanto per citare quelle più "famose"...Tale assunto, ben descritto nel film "Il processo di Norimberga", che è peraltro alla base dei processi intentati nei confronti degli autori serbo-bosniaci presso la Corte dell'Aia, è stato più volte contraddetto dalla storia: a cominciare da Hiroshima e Nagasaki, per non parlare delle stragi in Cambogia ad opera dei Khmer rossi...Insomma per ragioni politiche - o semplicemente perchè "il diritto lo fa il vincitore" - tali (e tanti altri) crimini non sono e non saranno mai perseguiti....Il film vuole, a mio parere, rimarcare appunto tale assunto, affidando alle indagini del maggiore tedesco Grau (ben interpretato da Omar Sharif) il compito di smascherare un orrendo delitto,. compiuto da un famoso generale tedesco; il tutto nella Varsavia occupata dai Tedeschi...
Il tentativo messo in atto dal generale di accusare il povero maggiore Grau di complotto contro Hitler, al solo scopo di liberarsene ed evitare così di essere accusato di duplice omicidio, è molto interessante. Infatti è la norma che uomini di potere si facciano forte della "ragion di stato" per poter eludere la giustizia ordinaria, che intende perseguirli per fatti compiuti NON nell'esercizio delle proprie funzioni....
Intrigante, accompagna sempre molto bene i diversi momenti...sottolineando in modo coinvolgente i momenti di suspance...veramente bellissima...Anche la marcetta militare proposta nelle scene finali è molto ben "azzeccata"...Nota per gli addetti: NON è la marcia dei carristi, bensì quella dell'esercito (in particolare accompagnava l'uscita in parata della Divisione Gross-Deuchland)...comunque di grande effetto...A chi interessa: la marcia dei carristi viene proposta, come è noto, nel "La battaglia dei giganti".
Assolutamente da tagliare le scene di amore del tenentino e della figlia del generale: melense, con dialoghi scontati, prive peraltro di erotismo...rompono una tensione...sviano l'attenzione nè servono all'armonia d'insieme del film
Bella...con qualche sbavatura (vedi appresso: la storiella tra il tenente e la figlia del generale)...sa rendere l'atmosfera di guerra..abbastanza buona la scenografia, pur se con qualche errore: il trasporto truppe tedesco che appare in una scena sembra somigliare molto di più ad un track americano impiegato negli anni 43-45 che non nella Varsavia dei primi anni di guerra....Non risulta che Rommel sia stato ferito il giorno del complotto Valkiria; tant'è che fu giudicato corresponsabile da Hitler e costretto a suicidarsi...
Eccezionale interpretazione- specie quando si ritrova di fronte al "Autoritratto" di quel campione di "arte decadente" che fu Van Gogh; è forse quello l'unico momento in cui il folle generale "vede " la propria pazzia riprodotta nel dipinto...
Buona interpretazione...non si spreca...
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