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Babycall

Regia di Pål Sletaune vedi scheda film

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La recensione su Babycall

di mmciak
6 stelle

"Babycall" diretto nel 2011 da Pål Sletaune,
devo dire che non mi è dispiaciuto,
ma anche lasciato perplesso.

La storia racconta di Anna,per evitare che l'ex marito possa rintracciarla,
si trasferisce con Anders, il figlio di 8 anni, in un nuovo appartamento
di un complesso residenziale di Oslo.

Temendo di poter subire eventuali ritorsioni, Anna diventa
iperprotettiva nei confronti di Anders e, con lo scopo di monitorare
tutto ciò che avviene anche quando dorme nella sua stanza,
compra un babycall, dal quale però sente provenire strane
voci che fanno nascere in lei il sospetto che in qualcuno
degli appartamenti vicini si sia consumato l'omicidio
di un bambino.

La pellicola è prodotta dalla 4 1/2 Film, BOB Film Sweden AB
e la Pandora Filmproduktion, e si colloca nel filone di quegli
Horror travestiti, in un certo senso anche paranormali,
ma fino a un certo punto.

Infatti il Film è drammatico, ma è l'atmosfera che il regista
da alla pellicola sono inquietanti, perché ti crea una attesa
di qualcosa che può succedere ad Anna e a suo figlio,
dove ci da dettagli dove questa comincia a indagare
sulle interferenze di un babycall, comprato in un
negozio, dove si sentono aggressioni, e vede cadaveri
messi in un camion e seppelliti.

Però lei confonde realtà e fantasia, e lo spettatore avverte
un senso di smarrimento, in tutto quello che accade
a Anna, con delle continue visite dei servizi sociali.

Questa storia si incrocia con il commesso Helge,
che conosce Anna sul pullman e poi in negozio
gli vende il Babycall, e che ha un carattere riservato,
e dove si reca in ospedale per assistere la mamma
malata.

Insomma tutto il complesso alza la tensione ogni
minuto, dove Anna comincia ad aver paura,
con tutto quello che gli accade intorno,
e vede delle cose che sembrano vere.

Devo dire che mi ha un po' ricordato,
a tratti, il Film "Il Sesto senso",
con le dovute differenze.

Da segnalare la buona direzione degli Attori
dove spicca la strepitosa Noomi Rapace,
nel ruolo di Anna, che ti coinvolge solo
con lo sguardo e poi figurano anche:
Kristoffer Joner-Vetle Qvenild Werring-
Stig R. Amdam-Maria Bock e
Torkil Johannes Swensen Høeg.

Invece nel reparto tecnico segnalerei
la Fotografia di John Andreas Andersen,
le musiche di Fernando Velázquez
e le scenografie di Roger Rosenberg,
che rendono una buona messa in scena.

In conclusione un Film medio,
un Horror travestito da dramma,
dove ti lascia indizi che vede Anna,
e ti crea attesa e smarrimento,
con un finale che va ad interpretazione,
però lo capisci dopo l'obbiettivo
del regista che è di trasmettere il senso
di confusione di Anna, perché
al momento non arriva subito e allora
rimani interdetto e ti cominci
a interrogare,per questo rimani
perplesso perché doveva spiegarsi
meglio.

Il mio voto: 5,5.

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