Regia di Lina Wertmüller vedi scheda film
Come nel Monopoli spesso bisogna ripartire dal VIA!, così anche Lina Wertmüller, esaurita ogni possibile ispirazione da narratrice cinematografica, cerca di raschiare qualcosa dal barile di Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto (evidente pietra di paragone, in attesa del disastroso remake americano con Madonna e Giannini jr.). La Melato (brava, niente da dire) è sempre molto bottana industriale, anche se ormai quarantenne, incattivita dall'avere imparato che i proletari esistono (mentre la signora di Travolti... ne ignorava l'esistenza pur avendoli davanti ogni momento) ed hanno i loro sistemi per condurre una lotta di classe all'interno del sistema capitalistico. Placido è interprete di valore, ma costretto a recitare il boss siciliano dell'anonima sarda (forse perché non sapeva fare l'accento barbaricino?) è francamente improponibile. Oltre a questa incongruenza, i buchi di sceneggiatura abbondano, i personaggi sono meno di macchiette, la trama è insulsa e la commedia non fa mai increspare il labbro. I dialoghi e certe scelte “stilistiche” (la signora e il brigante vestono entrambi Valentino!) sembrano usciti da una costola rotta e vacanziera della Milano da bere che andava per la maggiore in quel periodo. La Wertmüller, la Melato e anche il Giannini di Travolti... erano altra roba.
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