Regia di Hedy Krissane vedi scheda film
L’obiettivo è chiaro fin dal titolo, Aspromonte. Tutta un’altra storia: raccontare la Calabria da una prospettiva più autentica. Quella dei paesaggi, dell’ospitalità, della cultura. Usando, seguendo un solco già tracciato dalla commedia italiana ancor prima di Benvenuti al Sud, il rovesciamento dei luoghi comuni: dunque, un Sud che viene scoperto gradualmente da un imprenditore brianzolo (un Franco Neri un po’ sospeso tra i toni di un ruolo dramedy), che arriva in Calabria per rivedere il fratello (Andrea De Rosa), il quale però sembra scomparso. L’imprenditore crede sia stato sequestrato e inizia a cercarlo insieme a una guardia forestale (Cecchini): un viaggio che diviene mezzo per ammirare le bellezze paesaggistiche dell’Aspromonte, vere protagoniste del film, strumento promozionale efficace - anche grazie a storie e illustrazioni di tradizioni – per mostrare aspetti inediti o poco noti del territorio. Strumento che si inserisce in una trama tesa a smontare pregiudizi e valorizzare l’ambiente come luogo dell’anima. Tuttavia, il soggetto di Tonino Perna (docente universitario e profondo conoscitore dell’Aspromonte, essendo stato presidente dell’Ente Parco) avrebbe avuto bisogno di uno sviluppo maggiore, perdendosi un po’ strada facendo, e di una sfaccettatura dei personaggi. Interessante la prova d’esordio del regista Hedy Krissane, che cerca di dare una visione non consueta del territorio e contenere l’effetto televisivo.
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