Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
Visto più volte negli anni, mi piacciono le sue atmosfere. Terzieff, con tutto ch'è francese, è assolutamente in parte ed è quello che, almeno ai miei occhi, più colpisce di questo film. Le donne, beh, tra la Ferrero la Lualdi e la Schiaffino, è una gara di bellezza e personalmente ho sempre stravisto per la splendida moglie di Interlenghi che ho sempre molto invidiato. I ragazzi di vita del film non sono realmente cattivi, hanno persino sensi di colpa senza ammazzare nessuno, cosa oggi decisamente sorprendente, ma riflettono bene quegli anni ancora non esagerati. Delinquentelli da strapazzo, giovani inquieti che vivono alla giornata ma magari alla fine si troveranno una qualche sistemazione. Terzieff, nella scena con la Demongeòt, che crede una ricca, le chiede se le serve un autista, quindi niente è escluso nel suo avvenire. Bella la parte della storia dell'incontro/scontro coi giovani-bene, con uno splendido Milian non ancora (per fortuna) Monnezza, assai credibile come figlio della borghesia romana curioso e anche affascinato del mondo degli 'inferiori', in cerca di avventure nella notte. Splendida la scena finale di Terzieff che, ormai verso l'alba, butta via l'ultima banconota rimastagli avviandosi verso casa e un altro giorno tutto da affrontare e inventare, che la vita non sembra avere alcun senso particolare.
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