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Turn Me On, Goddammit

Regia di Jannicke Systad Jacobsen vedi scheda film

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La recensione su Turn Me On, Goddammit

di mm40
6 stelle

Da un romanzo di Olaug Nilssen sceneggiato dalla regista stessa, è questo l'esordio in lungometraggio a soggetto di Jannicke Systad Jacobsen; è la storia di un'adolescente ninfomane figlia di madre single: queste poche parole bastino a spiegare perchè fin dai piccoli prodotti a basso budget come questo Turn me on, goddammit il cinema scandinavo è ormai anni luce davanti a quello italiano. Argomento spinoso, il sesso, soprattutto se mescolato con i ragazzini: ma nonostante i temi e le situazioni raccontate in questa pellicola non c'è spazio per alcuna morbosità e l'innocenza di Alma è preservata dal suo atteggiamento semplice e curioso. Ingenua e complessa, la giovane protagonista si affaccia al mondo degli adulti fantasticando - e non solo sul piano sessuale: le sue proiezioni mentali (fotogrammi fissi in bianco e nero/seppia corredati da voce narrante esterna) rimangono probabilmente la cosa migliore del film, estemporanea trovata certo non originalissima, ma efficace. Così come funziona la protagonista, l'esordiente Helene Bergsholm, accanto alla quale si muove un cast di buoni interpreti ma non molto noti (l'unica ad avere qualche esperienza di un certo livello, e sempre nel cinema norvegese, è la madre di Alma, Henriette Steenstrup). Interessante anche l'antiretorico finale, nel quale l'ormai abusato sogno (ennesima proiezione, ennesimo fallimento) della fuga viene disintegrato dalla banalità del quotidiano, complice anche il gesto eccezionale (unico vero evento sopra le righe di tutta la storia) rappresentato dalla dichiarazione di Artur. 6/10.

Sulla trama

Alma ha 15 anni, vive sola con la madre in un paesino norvegese ed è una prematura ninfomane. La madre si dispera, i compagni la prendono in giro e il ragazzo di cui è innamorata, Artur, la snobba. Alma decide di andarsene.

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