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La notte

Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film

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La recensione su La notte

di bepy86
4 stelle

Non succede raramente che un uomo venga colpito ad un certo punto della sua esistenza da una sensazione di noia difficile da mandare via e da digerire. Quando ciò si verifica generalmente perde interesse nel fare qualsiasi cosa, perfino l'affetto, che provava nei confronti di alcune persone in particolare, va via via scemando fino a perdersi del tutto.

Ed allora,per cercare di non sprofondare completamente nella noia e nella tristezza che lo attanagliano con sempre maggiore potenza, è portato a ripercorrere quei luoghi della sua fanciullezza che un tempo lo rallegravano in maniera rilevante.

E per tentare di uscire fuori dal malessere che prova, non si lascia sfuggire nemmeno l'opportunità di poter stare in mezzo alla gente.

Ma nulla sembra essere in grado di farlo guarire, sebbene qualche sprazzo di felicità, pronto a sciogliersi come la neve sotto il sole, arrivi per dargli una boccata d'ossigeno da respirare a pieni polmoni.

E la situazione si complica ulteriormente quando non si è più in grado di provare trasporto nei riguardi del proprio amato o della propria amata,un'incapacità che strazia e che addolora ma che non può essere superata con la sola forza di volontà per il semplice fatto che i sentimenti nascono spontaneamente,risulta impossibile poterli manipolare a proprio piacimento.

È proprio vero che Il mal di vivere è una brutta bestia che logora lentamente fino a distruggere e ad annientare.

C'è chi lo fronteggia impegnandosi in qualcosa e chi passivamente si abbandona ad esso soffrendo in silenzio ed in totale solitudine.

Due modi di reagire diversi la cui differenza può essere notata facendo caso ad i protagonisti del film: Lui, pur di trovare qualche attimo di vivacità in grado di liberarlo momentaneamente dalla monotonia che soffoca ed angustia, non si esime dal conoscere nuova gente, dal fare il galante con le fanciulle che lo adescano e più in generale dal compiere tutte quelle attività che regalano dei piaceri fugaci e transitori. Lei, invece, vive il suo dolore in disparte, cercando di tanto in tanto di poggiarsi sui ricordi per trovare qualche nota briosa e lieta che possa ravvivarla. Tutto molto triste ed angosciante quando si vive per lungo tempo a stretto contatto con l'apatia.

Questo lavoro di Antonioni, a parer mio, ce lo fa capire talmente bene da trasmetterla proprio quella sensazione di apatia che non smette di interessare i due protagonisti... è un bene o un male che ci sia riuscito così bene?.. dipende dai punti di vista, per quel che mi riguarda è un punto a sfavore se la storia non coinvolge ed appassiona,perché un film a prescindere dal fatto se sia comico o drammatico, deve saper intrattenere, non può rifugiarsi nella ripetitività e nella staticità che danno vita appunto alla noia.

Antonioni, con  ''i vinti'', aveva saputo essere profondo e nello stesso tempo avvincente. Poi per la voglia di sbalordire e di differenziarsi dalla massa, ha perso di vista il suo stile originario, che era autentico, genuino e certamente più sbarazzino, diretto e coinvolgente.

Fellini se vogliamo ha fatto lo stesso perché nella prima parte della sua carriera da regista ha realizzato dei film come ''la strada'' che si facevano apprezzare perchè semplici, lineari e significativi.

Il cambiamento per lui avvenne con 8½ , un film onirico ed impregnato di tanta originalità messa al servizio di scene sensate e costruite con criterio.

Per seguire le orme di quello, che tanto successo gli procurò, diede vita a delle pellicole tipo ''la città delle donne'' che io ho sempre trovato astruse, prive di idee ed alquanto frastornanti.

Sempre secondo il mio parere, sono dei film vuoti ed inconsistenti dove si è ritenuto opportuno puntare sulle scene ingarbugliate e contorte perché in quei momenti forse non si era in possesso dell'ispirazione necessaria per riuscire a fare di meglio.

Non ci siamo proprio, se sento l'esigenza di vedermi qualcosa che richiede più concentrazione per essere compresa appieno, mi butto senza indugi su ''il posto delle fragole''(tanto per citarne uno): complesso sì ma con una trama ben congegnata, fatta di dialoghi vivaci e  scritti bene e di situazioni  intense e ben collegate tra di loro.

Spiace dirlo ma la ''notte'' di Antonioni non ha nulla, almeno per quel che mi riguarda,che possa far gridare al capolavoro, ne sono rimasto talmente deluso che ho evitato di riporre la mia attenzione sugli altri della trilogia.

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