Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
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Pellicola difficile da valutare a cinquant'anni di distanza, ma bisogna considerare che nel 1961 affrontare il tema della crisi di coppia con questa freddezza era assai difficile. Interessante scorcio dei salotti borghesi "illuminati", con gli intellettuali a condividere il desco con quel capitalismo rampante tanto criticato nelle loro opere.
commento di marco lUn mattone soporifero.
commento di gruvierazProbabilmente sono io che sono troppo limitata per apprezzare Antonioni...
commento di Artemisia1593Quasi felliniano. Lucido e spietato. Ricchi annoiati che vivono come fossero in manicomio... 7.5
commento di BradySono presenti nel film, interpretando se stessi: Valentino Bompiani, Salvatore Quasimodo, Ottiero Ottieri, Giansiro Ferrata, nonché un giovanissimo e silenzioso (!) Umberto Eco senza barba e con molti capelli e il musicista Giorgio Gaslini, autore della colonna sonora del film.
leggi la recensione completa di laulillaUno scrittore in crisi (Mastroianni) e una donna facoltosa (Moreau) dovranno affrontare la fine del loro amore nel corso di un festa notturna nella villa di un industriale. La labilità dei sentimenti e delle relazioni umane viene ritratta in un quadro impeccabile e doloroso da un Antonioni ai vertici della sua creatività artistica. Voto 8/10.
commento di alexio350La vita di una coppia è per Antonioni come un ascensore che scende, lento e inesorabile, dall'ultimo piano di un grattacielo fino a terra, con i suoi aridi meccanismi.
leggi la recensione completa di BalivernaCritica alla società tecnologica e neocapitalistica emergente e (poi) alla mancanza di valori interiori. Il secondo capitolo della “trilogia dell’incomunicabilità” vince l’Orso d’oro a Berlino, ma rivisto oggi è pesante pesante pesante.
leggi la recensione completa di scandonianoSolo una rettifica alla scheda di Film TV. Salvatore Quasimodo ("Il nostro Premio Nobel") e un occhialuto, irriconoscibile Umberto Eco compaiono nella sequenza della presentazione del libro di Giovanni, alla Bompiani, non alla festa. Nello stesso errore incorre il Mereghetti.
commento di casomaiFilm a tratti insipido,molto triste ma tenuto bene a galla dalla Coppia Mastroianni/Moreau e da una piccola parte con Monica Vitti ma comunque non disprezzabile nelle motivazioni della Storia in se'.voto.6.
commento di chribio1Mi correggo:capoalvoro!
commento di rosarioVoto 5. Non mi piace il freddo e rigoroso razionalismo di questo film, con dialoghi teoretici (e irreali) che sembrano didascalie di un saggio esistenziale sulla incomunicabilità. [09.09.2007]
commento di PPSi,tra le tante cose, questo è (anche) uno dei più bei documentari su Milano. Su come va fotografata e inquadrata questa città. Per il resto è arte purissima, immaginifica, sconvolgente. Da difendere e custodire a tutti i costi.
commento di momisusiaUn capolavoro.
commento di ligetiL'urbanistica e' centrale in questo film…
commento di ligeti7,5
commento di incallito