Regia di Alberto Cavallone vedi scheda film
Incursione nel porno – senza mezzi termini, dopo tanti film a sfondo sexy o palesemente erotici – per Cavallone, ormai in declino artistico e probabilmente giunto alla regia di questo Il nano erotico per mera disperazione; lo incrimina ancora più a fondo il fatto che la sceneggiatura del lavoro sia sua, sebbene il regista e scrittore utilizzi lo pseudonimo di Baron Corvo. Un cast anonimo procede senza grande euforia nella serie di accoppiamenti semicasuali che costituiscono il fulcro vitale della pellicola; l’unica nota da sottolineare (a parte la discreta colonna sonora a cura di Ubaldo Continiello) è quella relativa alle scene di violenza da parte del nano del titolo (volutamente demenziale, una vera e propria dichiarazione di intenti): in certi momenti la fantasia della storia è talmente sbrigliata, surreale o paradossale che neppure sembra più di vedere un film per adulti, ma pare si tratti piuttosto di un film comico a tutti gli effetti (il nano che entra in scena da dietro una tenda con un fallo di gomma appiccicato in fronte!). Un lavoro di inesistente consistenza per cultori di Cavallone e per onanisti ridanciani. 1/10.
La padrona di casa lascia il figlioletto con la nuova babysitter; la timida ragazza sarà travolta da un feroce nano sadomasochista feticista pervertito, armato di falli di gomma, reggicalze, corde e videocamera.
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