Regia di William Dieterle vedi scheda film
Dal romanzo di Victor Hugo: nella Parigi di fine ’400 la bella zingara Esmeralda è concupita dal capitano Febo, dal poeta Gringoire, dal viscido cancelliere Frollo e dal deforme campanaro Quasimodo; accusata dell’omicidio del primo (in realtà commesso dal terzo), viene salvata dal quarto e sposa il secondo. Trama confusa, farraginosa, che si risolleva nelle grandi scene di massa dell’ultima mezz’ora; il libro non prevedeva il lieto fine matrimoniale, che però viene parzialmente corretto dall’inquadratura conclusiva di Quasimodo rimasto solo a parlare con le statue della cattedrale. Fulgida Maureen O’Hara, impressionante (anche per gli standard attuali) il trucco che rende irriconoscibile Charles Laughton. La cosa migliore è sicuramente l’ambientazione in una Parigi gotica e notturna, che risente dell’espressionismo tedesco; ma va sottolineata anche la celebrazione del potere della (allora neonata) stampa nell’educare il pubblico alla tolleranza: si era nel 1939, alla vigilia della tragedia.
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