Regia di Sylvain Estibal vedi scheda film
Difficile trovare capolavori in una sala cinematografica in agosto; però può succedere di trovare comunque qualcosa di buono.
Ed è il caso di questo film che, a parte il titolo italiano che gli è stato appioppato, risulta abbastanza interessante.
Ho usato il termine "interessante" perchè, sebbene voglia essere umoristico, non l'ho trovato davvero divertente: le situazioni e le battute non sono particolarmente spassose; direi piuttosto farsesche, anche perchè lo spunto di partenza della storia è di per sé una farsa.
Tuttavia il contesto è assolutamente credibile: nella farsa e nei sorrisi (sorrisi, non risate) si scorgono le ferite di una Palestina occupata, derelitta. Così si segue con attenzione lo svolgersi degli eventi, non tanto per sapere come andrà a finire, quanto per cogliere gli aspetti di una umanità che raramente viene raccontata.
Se poi si pensa a cosa sta succedendo ora, con i bombardamenti, si percepisce quanto poco possa separare la farsa dalla tragedia: ed il film, pur nei limiti di una commediola senza pretese, disegna questa umanità, la avvicina allo spettatore; così il pensiero non può non ricollegare quei personaggi, a partire dal pescatore, alla cronaca tragica attuale .
E' dunque sì una farsa, ma con personaggi veri in un contesto vero; cosìcchè anche la farsa alla fine diviene verosimile. E, visto ora, questo film, questa farsa, acquista la forza che le viene dalla dolorosa attualità.
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