Regia di Olivier Nakache, Eric Toledano vedi scheda film
Riuscire a commuovere a tal punto da smuovere una lacrima è impresa piuttosto ardua, soprattutto quando un film si traveste da commedia riuscendo anche nell’intento di divertire, facendo sorridere. Il messaggio di fondo però è così profondo che non può non strappare una riflessione, merito anche dei due protagonisti, così diversi eppure così uguali nella capacità di sviluppare una trama facilmente scorrevole, essendo la stessa ispirata ad una storia vera. La fotografia è quella di un film da tre stelle ma, il modo in cui la pellicola arriva inaspettatamente al cuore dello spettatore, merita le restanti stelle di riconoscenza. Prima di vederlo non capivo come mai, tra quelli che l’avevano visto, si era diffusa la notizia che, la pellicola fosse un (semi) capolavoro dei giorni nostri poi, vedendolo, osservandolo e sentendolo (non nel senso uditivo del termine ma profondo, dell’anima), non ho potuto evitare di trarre le stesse conclusioni. Per l’unica opera degna di nota che i due registi, Oliver Nakache e Eric Toledano, sembrano aver diretto concedendosi quei cinque minuti di gloria tra cui fa capolino il David di Donatello.
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