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Quasi amici - Intouchables

Regia di Olivier Nakache, Eric Toledano vedi scheda film

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La recensione su Quasi amici - Intouchables

di canaja
6 stelle

Nessuna pietà. Questo desidera Philippe, raffinato e ricco tetraplegico in cerca di un badante che sia per lui gambe e braccia, non sorrisi, soprattutto se falsi.

Driss, figlio delle banlieue, nero, spiantato e con la fedina penale opaca è l'uomo giusto: non c'è rispetto nelle sue parole, non c'è indulgenza nel suo sguardo.

Sembra la sintesi di un film drammatico, invece è l'incipit di una gradevole commedia francese baciata da grande successo in patria come anche da noi.

La vicenda si sviluppa esattamente come ci si aspetta: si ride del contrasto fra aristocratico e proletario, si sorride della goffaggine dell’impreparato assistente, ci si commuove per le condizioni di vita di entrambi, così diverse eppure così simili.

Tutti e due infatti sono prigionieri, l’uno di un corpo immobile, l’altro della povertà delle sue origini. Soli, seppur circondati da persone. Discriminati. Isolati.

Il rapporto d’amicizia fra Philippe e Driss sarà l’impulso che darà la svolta alle loro vite.

La colonna sonora di Ludovico Einaudi sottolinea adeguatamente i passaggi più malinconici, esaltando le interpretazioni dei già ottimi protagonisti (l’intenso François Cluzet, nei panni di Philippe, ed il convincente Omar Sy, premio César 2012 come miglior attore proprio per il ruolo di Driss in questo film).

Buono il ritmo tenuto dalla coppia di registi Nakeche e Toledano, anche autori della sceneggiatura; fotografia ispirata specialmente nelle sequenze più buie.

Devo ammettere però che pur avendo apprezzato la visione, sono rimasto un po’ perplesso dalla caratterizzazione dei personaggi.

Ho avuto l’impressione che ad entrambi i protagonisti manchino alcune caratteristiche di chi è veramente ai margini. Philippe, ad esempio, con la sua iniziale richiesta di non ricevere pietà lasciava intuire un profondo disagio interiore che successivamente invece si fatica a percepire, sostituito da un misurato senso d’accettazione del proprio stato; mentre Driss, nonostante abbia appena scontato sei mesi di carcere per rapina, risulta sostanzialmente inoffensivo.

Peccato perché il messaggio di tolleranza, amicizia e valore umano che trasmette la pellicola sarebbe stato più efficace con due protagonisti un po' più complessi e tormentati (o semplicemente più realistici).

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