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Notorious - L'amante perduta

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Notorious - L'amante perduta

di ethan
9 stelle

A Miami Alicia (Ingrid Bergman), figlia di una spia tedesca condannata a vent'anni, a una festa viene avvicinata  da un certo Devlin (Cary Grant), che si rivelerà essere un agente del governo che l'ha contattata per affidarle una missione a Rio: prendere contatto con Alex Sebastian (Claude Rains), del quale si sospetta che la sua casa sia il covo di complottisti nazisti. Una volta in Sud America, la situazione prenderà strade imprevedibili per tutti.

'Notorious' è la summa del filone hitchcockiano, inaugurato negli anni '30 nel suo paese d'origine con la prima versione de 'L'uomo che sapeva troppo', composto da un mix tra spy story, mélo e thriller, ammantato di fiaba, che qui raggiunge il culmine della creatività nell'uso del linguaggio filmico, della compatezza e della fluidità del racconto, della resa degli interpreti, ben calati nei rispettivi personaggi.

Forse non è un caso il fatto che il plenipotenziario David O. Selznick prestò regista, interpreti e sceneggiatore - il grande Ben Hecht che firma uno script che riesce a dosare le varie anime che lo compongono e che fa della semplicità della storia uno dei suoi punti di forza - alla RKO: liberati dalla morsa del tycoon, Ben Hecht e Hitch, che lavoravano a stretto contatto per la scrittura del film, poterono dare sfogo il primo a tutta la sua bravura nell'articolare la vicenda e il secondo alle sue consuete ricerche visive, fatte di ardite soggettive - hanno quasi tutte per protagonista Alicia e val la pena segnalare quella all'inizio in macchina con lei ubriaca che guida e la sua visuale ostacolata dal fluire dei capelli al vento, nel post-sbornia quando osserva Devlin che, muovendosi nella stanza, si capovolge, nella casa di Alex mentre vede, in maniera inquietante, la sua dispotica madre scendere dalle scale e soprattutto quando capisce di essere stata avvelenata, guarda gli autori del fatto in rapida successione, sottolineata dallo zoom e da immagini distorte sia visivamente sia nel sonoro - abbinate ad elaborati movimenti di macchina, su tutti la celebre panoramica, che segue lo stesso principio di 'Giovane e innocente', che inquadra dall'alto il salone dell'abitazione di Sebastian e, stringendo sempre più, arriva ad isolare nel dettaglio la chiave della cantina, che Alicia stringe nervosamente in una mano, per poi passare ad una cura maniacale nel riprendere gli oggetti - le chiavi, le bottiglie di champagne, le tazzine di caffé - che hanno una valenza sostanziale nello sviluppo della narrazione, tutti elementi che stanno alla base e fanno parte di un mosaico pressoché perfetto, tenuto insieme da un montaggio mai frenetico come in altre storie simili ma più compassato e illuminato dal bianco e nero di Ted Tetzlaff, che opta per una resa non contrastata delle immagini.

Passando agli intepreti, se è giusto lodare Ingrid Bergman e Cary Grant, che formano una perfetta alchimia tra loro e una delle coppie cinematografiche più famose non solo dell'universo hitchcockiano ma della storia del cinema in generale, più passionale e temperamentale lei, come richiede il suo personaggio, più ambiguo e misterioso lui - bellissima la sua entrata in scena di spalle al party di Alicia - con un personaggio che solo nel finale si scompone e lascia finalmente trasparire i suoi sentimenti, non bisogna dimenticare l'altra coppia di interpreti, che recitano in parti secondarie solo in quanto a minutaggio, ossia Claude Rains, che cesella un cattivo che quasi suscita tenerezza nell'essere ingannato da Alicia, che ama al pari di Devlin e succube, nonostante sia già una persona di mezza età, della madre, Mme Sebastian, una strega cattiva e gelosa (l'elemento fiabesco) che tira le fila della storia, interpretata con vigore dalla sconosciuta attrice austriaca Leopoldine Kostantine: nel loro rapporto si possono ravvisare i prodromi dei personaggi di Norman Bates e sua madre di 'Psyco'.

Un classico intramontabile.

Voto: 9 (v.o. su YouTube).

Da dimenticare la versione doppiata, con la voce stridula di Lydia Simoneschi per la Bergman e quella più pastosa di Gualtiero De Angelis per Cary Grant e soprattutto la traduzione 'autarchica' dei nomi con Alicia che diventa Elena, Alex uno sconfortante Alessio e Miami pronunciata Maiami!

 

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