Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Triangolo amoroso-politico fra un agente segreto americano, la figlia di un criminale nazista e un ex compagno di quest’ultimo. Intreccio indissolubile tra film di spionaggio e melodramma: l’un elemento senza l’altro perderebbe molto del suo interesse, ed entrambi si trovano potenziati al massimo grado nelle due scene clou, quella del ricevimento e quella della salvezza finale, nelle quali il salvatore si introduce nel covo del nemico per entrare in contatto con la donna. Il contrasto fra amore e senso del dovere è quasi disumano, e del resto tutta la vicenda ha qualcosa di ambiguo e disturbante: il buono si comporta in modo troppo distaccato per risultare simpatico; il cattivo, reso cieco dall’amore e preso in trappola, alla fine fa quasi pena (a differenza di quella che è la sua vera anima nera, la terribile mamma). Un buon film, ma non lo direi tra i migliori di Hitchcock.
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