Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Riuscire a combinare insieme, armoniosamente e con lucida regia, tre generi di film, (spionaggio, thriller e melò) in uno deve aver presentato una sfida, riuscita, ad un maestro come Hitchcock. Il regista fa a meno della componente umoristica, suo consueto ingrediente, calcando invece sulla componente thriller e sulla suspense a questo connessa. Nel film il dilagare del Male in tutte le sue forme ed aspetti è ben evidenziato. Per questo il malvagio è spesso più incisivo e l’eroe ha spesso dei lati torbidi. Nessuno alla fine è quello che sembra. L’ambiguità è il segno distruttivo dei suoi personaggi: i cattivi sono signorili e capaci di sentimenti, i buoni sono umanamente freddi, quasi annullati dal senso del dovere tanto da compiere azioni riprovevoli pur di portare a termine la loro missione. E’ la descrizione di un conflitto fra senso morale e vantaggi per la collettività, tra passione e patriottismo. Eseguito con una tecnica eccezionalmente efficace e raffinata (capacità di cui il regista era particolarmente esperto) offre un prodotto che giustamente ha avuto notevoli riconoscimenti e rappresenta un punto di riferimento nel cinema mondiale. Di rilievo la ripresa dall’alto della sala in cui avviene la festa di presentazione di Alicia (Ingrid Bergman) dalla quale si evidenziano i personaggi come componenti minuscoli ed ininfluenti del dramma che si sta sviluppando. Impiegando una coppia di attori esageratamente bravi e contemporaneamente dando una veste di spicco a personaggi secondari, come Alex Sebastian (Claude Raina), capo della cellula di spie tedesche in Brasile, elegante, dai modi raffinati, geloso ma follemente ed ingenuamente innamorato della neo sposa, e di sua madre Anna (Leopoldine Konstantin), signorile, fredda e vera dark Lady della vicenda, capace di programmare l’omicidio di Alicia. Ingrid Bergman, bella, affascinante, con la sua aria sognante offre una prestazione attoriale straordinaria. Riesce a passare da una vita sregolata (da cui il riferimento Notorius ad indicare una persona dai rapporti sessuali licenziosi) ad una sofisticata e dolce ragazza, perdutamente innamorata, capace di sopportare con dignità e forza il tentativo di omicidio nei suoi confronti, minimizzandone all’inizio gli effetti, disperata per la sensazione che l’amato Dev (Cary Grant) voglia abbandonarla al suo destino. Devlin, a sua volta disperatamente innamorato di Alicia, perennemente in conflitto con se tesso fra la voglia di trarre Alicia dalla trappola in cui è spietatamente inserita ed il dovere, immorale, ma necessario per il bene della collettività, incapace di assistere ulteriormente alla distruzione fisica di Alicia, ritenendo all’ultimo incontro esterno che i malori accusati dalla donna fossero effetto di libagioni, chiede un trasferimento. Quando sul finire si accorge del reale pericolo che corre Alice, si precipita in suo soccorso, con sfacciataggine e coraggio, non riuscendo più a sopportarne la mancanza. Consueto ritmo veloce, tensione alle stelle aggravata dalla componente emotiva dell’amore fra i due protagonisti, sceneggiatura ottima ed efficiente, taglio serrato, musica idonea e supportante, offrono uno spettacolo unico, difficilmente riproducibile. Voto 9,5
La cosa migliore è vedere il film. Altrimenti uno se la va a cercare nel sito
Convincente e supportante
Assolutamente nulla
Questo e "intrigo internazionale" sono, a mio avviso, le opere migliori che il grande Hitckcock ci ha lasciato
Bella ed affascinante in una delle sue interpretazioni più commuoventi ed efficaci
Attore in gran forma in una prestazione "seria" di grande spessore
Un Alexander in grado di occupare a pieno titolo la scena
Buona interpretazione di Paoul Prescott, capo operativo di Devlin
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