Regia di Tony Kaye vedi scheda film
Detachment è un’opera la cui visone dovrebbe essere imposta nelle scuole superiori di tutto il globo terrestre. Tony Kaye ci lascia un’amara ma profondissima riflessione su come il processo di formazione scolastico-culturale stia alla base di una solida e resistente comunità civilizzata. Saper pensare, riuscire a rapportare la propria interiorità al contesto che la circonda ed essere capaci di comprendere la propria vita come un gioioso atto di comunicazione con l’altro; sono queste le istanze che la società delle nuove generazioni occidentali ricerca con – allo stesso tempo – forza prorompente e incapacità imbarazzante. Trasmettere il piacere dell’apprendimento diviene quindi l’obbiettivo primario per una rivoluzione di tipo culturale, che sembra essere l’unica veramente efficace nell’epoca che stiamo attualmente percorrendo. Detachment, questo splendido film, sta dunque lì a dirci che spesso – come sosteneva Goethe – “la bellezza è negli occhi di chi guarda”: riappropriarci dei nostri occhi è, di conseguenza, di vitale importanza. Se non può farlo il cinema non sappiamo davvero cosa altro potrebbe.
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