Un gruppo di amici si ritrova in una casa di campagna. Tra di loro vi è anche un pubblico ministero che, tra chiacchiere amene e un bicchiere di vino, imbastisce un processo contro un medico (Lelio Luttazzi), vittima di denunce anonime. Dalle parole del giudice, la figura del medico viene ribaltata a tal punto da trasformarlo in colpevole, mettendo in evidenza come un uso distorto della giustizia possa modificare la percezione della realtà.
Note
Ispirato alla kafkiana vicenda che vide il popolare presentatore televisivo Lelio Luttazzi finire in carcere per 27 giorni nel 1970, durante il processo per droga all'attore Walter Chiari.
C’è un modo di fare cinema in cui il narrare asseconda, in maniera prudente e ossequiosa, il libero corso dei pensieri. E che magari, come in questo caso, non teme, lungo il cammino, di sprofondare negli abissi dell’allucinazione, dell’ossessione, della paranoia. Lelio Luttazzi mescola la superficialità del chiacchiericcio "impegnato" con la serietà delle depravazioni nascoste, che… leggi tutto
La RAI di un tempo aveva il coraggio di dare un’opportunità a Lelio Luttazzi, finito suo malgrado in una faccendaccia di droga in cui non c’entrava niente, e allo stesso tempo aveva il coraggio di non mandarlo in onda. Una specie di mobbing artistico senza apparente senso. Che male poteva fare un film di sessanta minuti scritto, diretto ed interpretato da un beniamino del… leggi tutto
Vorrebbe essere un film intellettuale, è invece un film cerebrale. La profondità della scrittura dei personaggi e delle situazioni (sceneggiatura del regista e di Laura Piccioni) si rispecchia in dialoghi spesso artefatti, nei quali le idee che stanno alla base del film emergono talvolta in maniera azzardata e brutale, e che mal si addicono a questa sorta di kammerspiel pur girato in maniera… leggi tutto
La RAI di un tempo aveva il coraggio di dare un’opportunità a Lelio Luttazzi, finito suo malgrado in una faccendaccia di droga in cui non c’entrava niente, e allo stesso tempo aveva il coraggio di non mandarlo in onda. Una specie di mobbing artistico senza apparente senso. Che male poteva fare un film di sessanta minuti scritto, diretto ed interpretato da un beniamino del…
Vorrebbe essere un film intellettuale, è invece un film cerebrale. La profondità della scrittura dei personaggi e delle situazioni (sceneggiatura del regista e di Laura Piccioni) si rispecchia in dialoghi spesso artefatti, nei quali le idee che stanno alla base del film emergono talvolta in maniera azzardata e brutale, e che mal si addicono a questa sorta di kammerspiel pur girato in maniera…
C’è un modo di fare cinema in cui il narrare asseconda, in maniera prudente e ossequiosa, il libero corso dei pensieri. E che magari, come in questo caso, non teme, lungo il cammino, di sprofondare negli abissi dell’allucinazione, dell’ossessione, della paranoia. Lelio Luttazzi mescola la superficialità del chiacchiericcio "impegnato" con la serietà delle depravazioni nascoste, che…
"L'illazione" diretto nel 1972 da Lelio Luttazzi, devo dire che è un piccolo gioiellino. La storia racconta che un gruppo di amici si ritrova in una casa di campagna. Tra di loro vi è anche un pubblico ministero che, tra chiacchiere amene e un bicchiere di vino, imbastisce un processo contro un medico, vittima di denunce anonime. Il Film prodotto dalla Nexus Film è l'opera prima e unica…
con la scusa di vendere una casa dell'amico dottore, uno scrittore invita per una cena un magistrato e sua moglie interessati pare all'acquisto. lo scrittore però ne approfitta per parlare al magistrato del caso del proprio amico, vessato dalla morte del figlioletto sub-normale(una parola che viene recitata in maniera inquietante e allarmante)prima e dall'accusa di averlo ucciso con l'aiuto di…
Secondo me è un film non privo di pregi, ma irrisolto e troppo ambizioso. Non è troppo difficile individuare il succo del discorso, che è di per sé più che condivisibile: le illazioni gratuite possono portare a prendere tremende cantonate, oltre che a distruggere la vita di persone innocenti. Detto questo, Lelio Luttazzi avrebbe dovuto ricordarsi di non essere un grande regista, anzi di non…
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