Regia di Andres Arce Maldonado vedi scheda film
Ci resterà sempre Parigi. Anche se nella capitale francese, Enzo e Tonino, non hanno mai messo piede: criminali per noia, iene da strapazzo con completo quasi elegante e mazza da baseball. Appoggiati a un muro di fronte al porto di Bari, aspettano. Aspettano un tizio con una Ferrari, sì, ma aspettano soprattutto di fuggire da una quotidianità asfissiante: è la classica occasione che fa l’uomo ladro (di auto). Quasi teatro filmato, Falene si svolge interamente davanti a un muro alla luce di un lampione, solo due personaggi in scena, interpretati dagli ottimi Totò Onnis e Paolo Sassanelli. Il primo è ingenuo e si accontenterebbe di essere rimasto a casa a vedere la partita, il secondo si definisce pervicacemente intellettuale e il suo unico sogno è Parigi, una vie en rose costruita incollando ritagli di film e cartoline. Per un’ora, in tempo reale, assistiamo al loro dialogo (in barese stretto: il film è distribuito con sottotitoli inglesi), chiacchiere che spaziano da un argomento all’altro, in attesa del “colpo” che potrebbe regalargli una nuova vita. Film piccolissimo e coraggioso, l’opera prima dell’italocolombiano Andrés Arce Maldonado oscilla tra ambizioni alte alla Aspettando Godot e comicità noir alla Ale & Franz (ricordate gli sketch di Gin & Fizz?): gli stacchetti “animati” della Parigi sognata spezzano l’atmosfera e nuociono all’efficacia di un’opera fragile ma interessante.
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