Regia di Samuele Rossi vedi scheda film
Ospedali, frustrazioni, sogni infranti, malattie, persone che non tornano indietro o che non si svegliano dal coma: è questo lo scenario che accomuna le tre storie, apparentemente slegate tra loro, di Antonio (Colangeli), Michelangelo (Marverti) e Giulia (Caronia). Antonio dirige una fabbrica ma è costantemente costretto a sorvegliare una moglie (Bax) che, dall'improvvisa morte della loro figlia, farnetica e fa cose strane. Michelangelo vorrebbe fare lo scrittore, ma le precarie condizioni economiche con cui deve tirare avanti insieme alla madre e alla sorella con cui vive lo costringono ad accettare un posto in fabbrica. Infine Giulia ha partorito appena due giorni dopo che suo marito ha avuto un incidente che lo ha mandato in coma e vive in pianta stabile in ospedale, occupandosi più di lui che della neonata.
La strada verso casa, destinato all'oblio fin dal titolo, è una di quelle opere cinematografiche che infastidiscono per il loro programmatico intento di connotarsi come cinema d'autore ricorrendo ai soliti trucchetti: atmosfere dilatate, musiche rarefatte, sospensioni temporali, facce tristi, silenzi protratti, temi scomodi. Ma nel film tratto dal soggetto di Samuele Rossi tutto sa di eccessivamente scritto, di artificiale, e soltanto la determinazione del personaggio di Giulia nell'amare e assistere il marito in coma riesce ad essere davvero commovente.
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