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Nosferatu, il vampiro

Regia di Friedrich W. Murnau vedi scheda film

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La recensione su Nosferatu, il vampiro

di Antisistema
10 stelle

"Ho visto Twilight, me lo ha fatto vedere mia nipote, mi aveva detto che era il più grande film di vampiri di tutti i tempi. Alla fine del film, volevo tirarle una scarpa in testa… ma non voglio che dopo la mia morte i miei nipoti scrivano un libro su di me pieno di cattiverie. Le ho regalato, invece, il Dvd di Nosferatu, il capolavoro di Murnau del 1922. E le ho detto ‘Questo sì che è un vero film sui vampiri!" (Lauren Bacall). 

 

Non so se alla fine i nipoti dell'indimenticabile attrice e moglie del mito di Casablanca abbiano apprezzato il DVD di Nosferatu, spero comunque che alla fine abbiano per lo meno gradito il gesto e apprezzato la loro nonna senza cattiverie qundo poi è morta. 

Ogni paragone tra i due film è improponibile ovviamente, anche perchè le basi del vampito cinematografico le pose Nosferatu quasi 100 anni orsono con il suo capolavoro Nosferatu (1922), il quale non solo fu l'adattamento non autorizzato del libro Dracula di Stoker (ciò darà molti problemi successivamente arrivando ad una vera e propria causa che porterà alla decisione di distruggere ogni copia del film, ma fortunatamente dato il successo all'estero del film non fu ovviamente possibile ottemperare fedelmente a tale ordine e alcune copia si salvarono), nonostante certe modifiche e cambianto di nomi e ambientazioni, ma contribuì a creare nuovi miti su tale figura orrorifica che poi diventeranno elementi canonici della tradizione. 

Nosferatu è un film sfrontato ed ambizioso, Murnau non nasconde assolutamente la sua volontà di imprimere un nuovo canone, a cominciare dalle didascalie uscite da una racconto in terza persona ed impresse su pagine antiche in modo da voler dare una fote base "letteraria" alla narrazione filmica e ai suoi sviluppi. 

La pellicola si sviluppa con un andamento lento, meditabondo, simbolico e attento alla gestione dei tempi; Nosferatu basa la sua fama su due elementi : le scenografie dal carattere gotico-romantico per dare la giusta atmosfera dell'epoca pre-industriale, con la città di Wisborg in Germania, le location esterne dei Carpazi ed il castello del conte Orlock (Max Schreck) dalle sale spartane ed austere; nonchè sull'indimenticabile figura del vampiro, imprimendone dei connotatie estetici su cui ancora oggi il cinema horror poggia.

 

Gustav von Vangenheim, Max Schreck

Nosferatu, il vampiro (1922): Gustav von Vangenheim, Max Schreck

 

Narrativamente qualsiasi horror successivo deve qualcosa, specie quelli non ambientati nella contemporaneità sino al 1969 con l'accoppiata Rosemary's Baby e La Notte dei Motri Viventi, ma anche dopo tale data comunque certi meccanismi saranno sfruttati dai film successivi con i dovuti aggiornamenti. Chiaramente visto oggi il film non fà più paura, ovviamente non ci sono jump-scare, quindi se vi approciate al film con l'intenzione di beccarvi lo spavento avete sbagliato di grosso. 

Il film parte in modo quieto, Hutter e sua moglie Ellen sono una normale famiglia borghese di questo paese della Germania, Hutter lavora presso un'agenzia immobiliare gestita da Knock, una persona divorata dall'avidità e pronta a fare sempre più soldi, così decide di spedire Hutter nei Carpazi per portare a termine la trattativa in merito alla compravendita di una casa da parte del conte Orlock. 

Il viaggio è rischioso, però la ricompensa consiste in un sacco di soldi, così Hutter si mette in viaggio senza però sospettare che questo mondo è molto più irrazionale di quello che appare all'esterno, imparando a proprie spese come anche un essere terrificante come un vampiro abbia il suo posto nella catena alimentare della natura. 

Forte dei canoni del cinema espressionista, il trucco è accentuato, i gesti portati all'estremo, le luci e le ombre servono per dare senso alla scena più che essere naturali o realistici, così Murnau tramite l'ombra di Nosferatu che si allunga all'infinito crea il primo vero e proprio brivido di terrore della storia del cinema; l'irrazionale fuori campo che inquieta di più del mostrare, la prima regola fondamentale dell'orrore che ogni horror di qualità deve seguire. 

Capolavoro assoluto della storia del cinema, ancora oggi la pellicola è fondamentale per gli stilemi orrorifici inventati e per l'uso anche di soluzioni d'avanguardia come il montaggio alternato con dei "finti" campi e controcampi tra Nosferatu ed Ellen per simulare la vicinanza empatica della moglie al marito, quindi per questo motivo un film da vedere e rivedere. 

 

Max Schreck

Nosferatu, il vampiro (1922): Max Schreck

 

Film aggiunto alla playlist dei capolvori : https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiQ64jK7__kAhUCCuwKHblfCJcQFjAAegQIABAB&url=https%3A%2F%2Fwww.filmtv.it%2Fplaylist%2F703149%2Fcapolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for%2F&usg=AOvVaw3FndbPdIy9HODds-gDQZ-8

 

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