Regia di Friedrich W. Murnau vedi scheda film
Una terra di ladri e fantasmi, un nome proibito tra le mura di una locanda, il lupo si muove tra i boschi, nelle vallate oscure, imprigionato nella notte.
Dagli alberi, lungo un sentiero, arriva una carrozza, i cavalli mascherati, una creatura grottesca indica, con la frusta, di salire sopra – uno sguardo di timore, come fosse un presagio.
Inquietanti boschi di un bianco spettrale.
La figura nera, alta e sottile, appare tra le curve degli archi, luce e oscurità, un invito ad entrare nel ventre buio del castello.
Stille di sangue prezioso
Sulla lama di un coltello.
Una porta si apre, la figura nera avanza, il volto deforme, le esili braccia attaccate al corpo, le lunghe dita immobili.
Le ombre si allungano nei meandri del sogno, le braccia tese, gli occhi spalancati, richiami misteriosi, legami invisibili.
Discese nel sottosuolo, la terra umida, il legno squarciato di una bara, i denti aguzzi, gli occhi vitrei, la morte che attende la vita in un putrido silenzio.
Piante carnivore, ragni, catturare ed uccidere, sopravvivenza, gli esperimenti in un laboratorio, le mura di un manicomio, le croci su una spiaggia, l’attesa e l’oblio.
Le vele bianche, gli alberi neri, geometrie di corde, la spuma delle onde, sottocoperta, la malattia e il delirio, immagini fantasma, i topi nelle casse, la figura nera sorge dal suo oscuro riposo, impossessandosi della nave, mortifero capitano.
Le finestre dei palazzi, occhi ciechi carichi di odio, le bare in processione, l’incubo della peste, un libro maledetto, la necessità di un sacrificio.
L’attrazione e la sua forza, erotica ed ignota, i fremiti del corpo, l’ombra nera sulle scale, il suo profilo proiettato su un muro, le lunghe dita aguzze, repulsione, bianca luce di paura per strapparti il cuore.
Ogni desiderio svanisce come nebbia
Nell’alba mai più innocente del mondo.
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