Regia di Friedrich W. Murnau vedi scheda film
Un vampiro lascia il suo castello in Transilvania e inizia a imperversare in una città, finché una ragazza riesce a fermarlo a costo della propria vita. Il film è la prima rielaborazione cinematografica del romanzo Dracula di Bram Stoker, da cui Murnau si allontana quel tanto che basta per non dover pagare i diritti d’autore e dribblare allo stesso tempo l’accusa di plagio (quindi il protagonista non ha il nome Dracula, e la seconda parte si svolge non a Londra ma a Brema). La trama è essenziale, senza fronzoli, e oggi può apparire povera (anche per la breve durata del film); ma le atmosfere conservano intatto il loro fascino sinistro, che costituisce il pregio del film insieme al suo valore fondativo per il genere. Va semmai detto che quella del vampiro è una metafora fin troppo chiara per l’oscurità dei tempi: all’interno dell’espressionismo tedesco preferisco l’ambiguità inquietante di opere come Il gabinetto del dottor Caligari o M.
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