Regia di Lech Majewski vedi scheda film
Un film che emoziona, in prodigioso equilibrio tra la narrazione della vita di tutti i giorni nelle Fiandre di metà Cinquecento e la descrizione di un autentico capolavoro dell'arte. La realizzazione non era semplice e rischiava di scadere in un banale manierismo descrittivo. Invece, alla fine, il risultato a mio parere è egregio e trasmette pienamente colori,sensazioni,suoni di un angolo di mondo nel corso della gloriosa ma anche sanguinosa storia europea. La Passione di Cristo, in questo ambito, trova piena eco nelle sofferenze patite da una popolazione invasa e soggiogata dagli spagnoli, e si riflette in una curiosa ma affascinante visione di Dio come mugnaio super partes che tutto vede dall'alto del suo mulino aggrappato alle rocce. Da citare la magistrale commistione tra visione filmica e descrizione del quadro, dove i figuranti si muovono in un contesto di immobilismo decisamente affascinante.
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