Regia di Andrés Wood vedi scheda film
Violeta Parra non è stata solo una leggenda per il suo paese, il Cile, ma per l'Americalatina tutta. Questo "biopic" prova a ricostruirne la vicenda artistica e, soprattutto, umana, muovendosi in territori lontanissimi da una mera ricostruzione filologica degli eventi. E questo è già un gran merito, visto che gli permette di evitare ogni tipo di retorica, d'ideologìa, di propaganda. Con lo sfondo dei meravigliosi territori della cordigliera delle Ande, Woods racconta, in primis, l'enorme sofferenza di una donna, prima che di un' artista, l'enorme passione che la spingeva a cantare del suo popolo, della sua terra, ma anche della sua anima inquieta. Ne esce un quadro in chiaroscuro, per nulla consolatorio, fra stralci di poesia e sprofondi esistenziali. Da lì scaturiva la grande arte di Violeta, multiforme, come da lì scaturì il suo suicidio a soli 50 anni. Quasi un presagio per l'imminente tragedia che colpirà il continente latinoamericano e il suo Cile in particolare. Film difficile ma profondamente sincero.
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