Regia di William Peter Blatty vedi scheda film
Secondo capitolo di un’ideale trilogia sui massimi sistemi (che include L’Esorcista e Legion) è opera da maneggiare con cura poiché tanto a rischio di sopravvalutazione che di svaluta. La messa in scena di Blatty riesce a restituire la cognizione di un male inalienabile (il peccato?) origine tanto dell’atomismo esistenziale quanto del caos, dove, all’essenza radicale di Dio, può rispondere solo il sacrificio del singolo promotore di un senso ripristinato. Per quanto la chiusura semplicistica non sia all’altezza delle premesse, ci sono evidenti segni di stile e notevole abilità retorica. Curioso.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta