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L'angelo nero

Regia di Roy William Neill vedi scheda film

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La recensione su L'angelo nero

di Baliverna
8 stelle

Buono e ignoto noir, poco conosciuto forse per l'assenza di divi e per il suo ritmo non lento ma un po' compassato (la TV ha paura di mettere in onda film così). La tensione però non manca mai, sin dall'inizio, e aumenta non poco verso la fine. Quanto all'assenza di divi, abbiamo pur sempre un bravo Dan Duryea, l'indimenticabile (almeno per me) ricattatore di "La donna del ritratto" di Fritz Lang. Del resto, mi pare che a partire da quel ruolo fosse stato scritturato per molti altri film. Benché lì fosse ottimo come individuo perfido e cinico, qui interpreta un uomo se non del tutto buono, certamente con molto del buono dentro di sé; è anche capace di amare e di gesti decisamente nobili e ammirevoli. La regia sa tessere un film compatto senza punti deboli, e ha il merito di alcune soluzioni molto efficaci, come la scelta di rappresentare l'orrendo ricordo dell'uomo da ubriaco con immagini ondulanti e tremolanti. Anzi, questo momento, sia per la rappresentazione per il suo posto nella torbida vicenda, è forse l'elemento migliore del film. Molto bravo come sempre Peter Lorre, al solito in parte nel ruolo del viscido e ambiguo direttore del locale. Per il resto, ci sono molti degli elementi tipici del noir, come il triangolo sentimentale, la figura della donna cinica e ambiziosa, i poliziotti che indagano senza troppa sensibilità umana, la notte e le tenebre. Per vederlo ho dovuto comprarmi il DVD uscito nei paesi di germanofoni, perché mi pare che in Italia sia introvabile.

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