Trama
Per volere del padre che lo spinge a partecipare a un concorso per entrare nel corpo della guardia di finanza, Jonny raggiunge a sorpresa il fratello Giovanni, un ingegnere elettronico che vive a Milano e conduce una vita pacifica, lontano dalle discoteche che Jonny ama tanto frequentare. Affascinato dalla vita notturna della città, Jonny scopre il Gilez, un locale notturno molto alla moda. Nell'arco di breve tempo ne diventa una star indiscussa e conosce la giovane cameriera Alice, di cui si invaghisce. Nonostante sia fidanzato con Federica, la figlia del titolare dell'agenzia per cui lavora, anche Giovanni ha una cotta per Alice, ma la presenza di Jonny sovverte ogni suo piano.
Approfondimento
ESSIAMONOI!!
Per realizzare Ti stimo fratello, Giovanni Vernia ha preso spunto dalla sua vita privata mettendo in scene il percorso che si è ritrovato ad affrontare dopo essersi laureato a Genova in ingegneria. Per certi versi, il suo debutto cinematografico potrebbe definirsi autobiografico visto che i gemelli Giovanni e Jonny non sono altro che le due differenti facce della stessa persona. Trasferendosi a Milano per lavoro, infatti, Giovanni comincia a conoscere anche la frenetica vita notturna della città, rimanendo colpito da coloro che la vivono pur senza dedicarsi agli eccessi di droga e alcol. Rimanendo lontano dai cliché che vedono la figura del "discotecaro" sempre al limite dell'illegalità, il personaggio di Jonny Groove è il simbolo di coloro che si dedicano alle discoteche e alla musica house per pura passione.
Portato in scena sul palcoscenico dello Zelig, prima celebre tempio del milanese di cabaret e poi programma televisivo dagli alti ascolti, Jonny Groove è stato prima al centro di numerose iniziative editoriali e musicali dal buon successo che hanno convinto Giovanni Vernia e Paolo Uzzi a mettere in scena lo spettacolo teatrale Essiamonoi, in cui si ripercorreva la genesi del personaggio e che ha fatto da spunto per il film. Contraddistinto da tic e vezzi linguistici tipici dei giovani contemporanei, Jonny Groove ha fatto breccia per l'aria ingenua e naif con la quale il personaggio è stato pensato, senza mai cedere alle lusinghe della volgarità greve e fine a se stessa. Eppure si fa quasi fatica a pensare che Jonny sia il lato scapestrato di Giovanni, così serio e impassibile nei confronti della vita: se Jonny passa tutte le sere tra locali di tendenza e alla moda arrivando a considerare i bodyguard e le drag queen come membri della propria famiglia, Giovanni in discoteca ci va sporadicamente e solo se gli impegni di lavoro lo permettono; se Giovanni conquista le donne facendole sorridere e ricorrendo all'ironia, a Jonny per provarci basta un semplice e diretto "Oh", nonostante poi la fortuna non lo accompagni; se la vita di Giovanni appaga i desideri di ogni padre preoccupato per la sorte dei propri figli, lo stesso non può dirsi di Jonny, ancora troppo distante dalla parola responsabilità e dal peso che comporta.
ZELIG E CINEMA, AMORE E ODIO
Approdando al cinema, Jonny Groove va ad arricchire la schiera di personaggi comici che dal palcoscenico dello Zelig è passata sul grande schermo nella speranza di mantenere inalterati fama e successo. Del resto, lo Zelig è nato a Milano come locale di cabaret strizzando l'occhio al cinema, a partire dal nome scelto in omaggio alla comicità di Woody Allen, e avendo tra i cofondatori Gabriele Salvatores, futuro premio Oscar per Mediterraneo. Nonostante le fila del tendone di viale Monza abbiano ospitato nel corso degli anni i primi passi di comici divenuti in seguito capisaldi della commedia e della televisione italiana tra gli Anni Novanta e Duemila, come Antonio Albanese, Luciana Littizzetto, Silvio Orlando, Paolo Rossi, Claudio Bisio, Lella Costa, Aldo, Giovanni e Giacomo e Angela Finocchiaro, si deve alla programmazione televisiva dello show, registrato per Mediaset, il successo di molti personaggi che lì hanno iniziato a farsi conoscere.
Nel fare un excursus dei nomi consacratisi presso il grande pubblico anche attraverso il cinema non si può non partire dai conduttori. Sono loro i primi a cui la comicità ha giovato, rilanciando carriere che stentavano a decollare. Alla conduzione di Zelig, Claudio Bisio deve lo straordinario successo di Benvenuti al sud e del suo seguito, titoli nei quali ha potuto portare in scena la stessa comicità diretta e irriverente che usa sul palco, tant'è che quando tenta di staccarsi da quel tipo di schema conclamato che lo vede protagonista di sketch in cui recita a seconda delle occasioni la parte della vittima o del carnefice il pubblico delle sale sembra non rispondere (si pensi ad esempio allo scarso riscontro al botteghino di Bar Sport, di cui Bisio è protagonista). L'essere stata scelta come conduttrice del programma ha portato fortuna anche a Paola Cortellesi che nello stesso periodo faceva il pieno di ascolti in tv e di biglietti staccati con Nessuno mi può giudicare, rifacendosi di anni di carriera cinematografica che stentava a decollare nonostante l'approvazione incondizionata della critica. La conduzione di Zelig Off, striscia notturna per giovani comici emergenti, ha permesso anche a Giorgia Surina di allontanarsi dalla sua precedente carriera di vj per Mtv per tentare la carta del cinema, anche se per lei non è ancora arrivato il momento della grande occasione. Se le conduttrici storiche del programma come Michelle Hunziker e Vanessa Incontrada hanno finito col trovare il grande successo come volti da varietà o fiction per la tv, anche Teresa Mannino sembra raccogliere i primi frutti della sua partecipazione a Zelig sia come comica sia conduttrice della versione Off, divenendo protagonista di pellicole come Ex - Amici come prima e Buona giornata ed entrando a far parte del club degli eletti scelti dai fratelli Vanzina per le loro commedie corali.
Se alcuni dei personaggi nati allo Zelig quando ancora non esistevano le telecamere, hanno trovato una propria dimensione al cinema divenendo attori versatili capaci di spaziare da un ruolo comico ad uno drammatico (come Albanese, Orlando e Rossi), altri non si sono allontanati dalle atmosfere del loro debutto, andando incontro a notevoli risultati di botteghino, come ad esempio Aldo, Giovanni e Giacomo che, tra alti e bassi qualitativi, continuano a sfornar commedie che racimolano cifre a sei zero. Meno fortuna ha avuto invece Luciana Littizzetto che, prima di trovare spazio in televisione e come protagonista tragicomica del lungometraggio che Lucio Pellegrini ha tratto dal romanzo di Nick Hornby, ha spaziato tra ruoli cuciti addosso alla sua verve comica ma che raramente hanno riscontrato l'interesse del pubblico, finendo spesso con l'essere semplicemente un'ottima spalla per protagonisti più portati al ciak. Questo perché la comicità immediata tipica dello show non sempre si adatta a tempi e ritmi del cinema. Esempio lampante di ciò sono state le carriere di Anna Maria Barbera, in arte Sconsolata, e dei Fichi d'India, incapaci di liberarsi dai personaggi che il pubblico costantemente richiedeva e da cui veniva continuamente deluso ogni volta che li ritrovava sul grande schermo. A tentare invece la carta del ribaltamento di toni, stupendo il pubblico, è stato Angelo Pisani che, lasciando a casa il compagno con cui si esibisce negli sketch dei Pali e Dispari, ha interpretato il folgorante Fuga dal call center.
Se Pisani si è liberato per poco del suo partner, altre due coppie non si sono mai separate tentando con sorti differenti la carta del cinema. Se Ale e Franz non hanno mantenuto le promesse e sono ritornati ad esibirsi al Teatro degli Arcimboldi (dove si registra lo Zelig televisivo), lo stesso non è successo a Ficarra & Picone che, giocando sulla loro sicilianità, sono capaci di destreggiarsi tra tv e cinema, riscuotendo consensi anche dai palati più raffinati con film come Il 7 e l'8 o Anche se è amore non si vede, con cui hanno esordito alla regia.
Ad uno dei comici che hanno popolato Zelig si deve poi il maggior successo di sempre ai botteghini. Si tratta di Checco Zalone che con Che bella giornata! ha sfondato il tetto dei 70 milioni di euro incassati portando in scena il bifolco che era nato per lo show.
Sempre dal palco dello spettacolo televisivo, hanno rilanciato le proprie carriere anche comici caduti nel dimenticatoio o in cerca di nuova visibilità: Cochi e Renato, Paolo Villaggio, Enrico Brignano, Zuzzurro & Gaspare e Gene Gnocchi (scelto persino dalla Wertmuller, sintomatico è il caso di Gnocchi che non ha mai riscosso particolari apprezzamenti).
Tra le nuove leve delle edizioni televisive degli ultimi anni, tra il 2011 e il 2012 cominciano a far la comparsa al cinema nomi come Giuseppe Giacobazzi, Katia & Valeria (in coppia o singolarmente), Franco Neri e Leopoldo Manera, alla ricerca di un posto al sole, così come Gianluca Ansanelli che, da autore della trasmissione, esordisce alla regia con L'ultima spiaggia, contornato proprio da una nutrita schiera di attori provenienti dallo Zelig.
Note
Jonny, rincoglionito oltre i confini dell’ipotizzabile, si esprime a versi in un italiano stentato, vive in discoteca ripetendo autisticamente il tormentone “essiamonoi”. Il resto è difficilmente analizzabile con categorie critiche: la storia non esiste; nelle inquadrature in split screen i gemelli guardano nel vuoto; i raccordi di montaggio prevedono campi senza bicchiere e controcampi con bicchiere in mano; i sottotesti di denuncia (il precariato, la corruzione) sembrano infiltrazioni in sede di scrittura (?) di un bimbo che non sopporta le donne e i venditori ambulanti di rose, fastidiosamente spernacchiati.
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Commenti (7) vedi tutti
Voluto vedere sforzatamente per curiosità di mia Moglie,non sarà certamente un Film da incorniciare ma non è neanche tanto da rabbrividere.Qualche scena carina e studiata bene la si può trovare.voto.6.
commento di chribio1Se questo e’ cinema io sono la reincarnazione di Napoleone Bonaparte...ma che si trovino un lavoro questi scappati di casa....
commento di MARPESSATO61E sta gente non la impaleresti? Voto -10000000000000
commento di ScemaranUn'idiozia. La trama è inesistente e Vernia è un attore insostenibile.
commento di TheWarOfEchoPer la prima parte è un talmente pessimo che vorresti subito che finisse ma almeno nella seconda due risate le puoi fare. Giovanni Vernia è un indecente attore, la vergogna della comicità
commento di XANDERbel filmetto, divertente, prevedibile e giocoso.
commento di il drugocredevo molto peggio ,la trama non e male, ma ci sarebbe voluto Zalone x rendere il tutto piu' divertente
commento di danandre67