Tibi Szepesi, un operaio ormai prossimo alla pensione, viene licenziato dalla fabbrica in seguito al furto di un motore. Dovrà abbandonare anche l’alloggio riservato ai dipendenti, ma lui, che è stato tenente dell’aeronautica e ha combattuto nell’ultima guerra, si oppone disperatamente alla decisione.
Il capro espiatorio. Nel primo cortometraggio di Béla Tarr si respira l’aria della più primitiva delle ingiustizie: quella del gruppo che si accanisce contro il suo elemento più debole, onde riversare su di lui la rabbia provocata dal disagio. Tibi Szepesi, anziano operaio presso uno stabilimento siderurgico, ha rubato un motore all’interno della fabbrica, e per questo perde il lavoro, … leggi tutto
Un presupposto del Realismo è la considerazione di un fatto qualunque, preso come straccio di realtà immediata e improvvisa, messo davanti al proprio sguardo e raccontato in maniera impersonale, senza prendere nemmeno in considerazione i punti di vista dei personaggi presi in considerazione (vedi il Neorealismo italiano) e semplicemente osservando. Ecco che Béla Tarr, al suo esordio alla… leggi tutto
Sorpreso a rubare, un operaio viene licenziato e cacciato dall'ostello aziendale. Nonostante l'uomo cerchi di suscitare qualche simpatia, gli ex colleghi fanno muro contro di lui.
Hotel Magnezit è l'esordio di Bela Tarr come regista e, pare di intuire dai minimali e laconici titoli di apertura, anche come sceneggiatore ("Hotel Magnezit - Tarr Bela - 1980"). Bizzarro che l'autore… leggi tutto
Sorpreso a rubare, un operaio viene licenziato e cacciato dall'ostello aziendale. Nonostante l'uomo cerchi di suscitare qualche simpatia, gli ex colleghi fanno muro contro di lui.
Hotel Magnezit è l'esordio di Bela Tarr come regista e, pare di intuire dai minimali e laconici titoli di apertura, anche come sceneggiatore ("Hotel Magnezit - Tarr Bela - 1980"). Bizzarro che l'autore…
Un presupposto del Realismo è la considerazione di un fatto qualunque, preso come straccio di realtà immediata e improvvisa, messo davanti al proprio sguardo e raccontato in maniera impersonale, senza prendere nemmeno in considerazione i punti di vista dei personaggi presi in considerazione (vedi il Neorealismo italiano) e semplicemente osservando. Ecco che Béla Tarr, al suo esordio alla…
Il capro espiatorio. Nel primo cortometraggio di Béla Tarr si respira l’aria della più primitiva delle ingiustizie: quella del gruppo che si accanisce contro il suo elemento più debole, onde riversare su di lui la rabbia provocata dal disagio. Tibi Szepesi, anziano operaio presso uno stabilimento siderurgico, ha rubato un motore all’interno della fabbrica, e per questo perde il lavoro, …
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